Ester Carla De Miro d’Ajeta (Genova)

 

Insegna Storia del Cinema all’Università degli Studi di Genova. Studiosa di cinema, ha ideato e diretto a Genova il festival di cinema sperimentale Il Gergo inquieto ed è autrice di numerose pubblicazioni critiche.

 

 

     

 

FUORI CONCORSO

 

La Visita – di Ester Carla De Miro d’Ajeta

68 minuti. Betacam, 1998; soggetto e sceneggiatura di Ester Carla de Miro d’Ajeta; immagini di Giacomo Docimo e Gabriele Gelatti; montaggio di Loriana Lucarini e Klaus Mayenza; suono di Klaus Mayenza; musiche di Claude Débussy eseguite da Fabio De Rosa e Giovanni Zappalorto; interpreti Ester de Miro e Stefano Grossi; voci di Paola Pitagora, Claudio Boccaccini, Alessandro Lombardo; Produzione RAG DOLL, Roma e DI.SCI.PRO.CO., Genova 

 

SINOSSI

Il video utilizza, in una struttura a metà tra la fiction e il documentario, materiali autentici riguardanti Germaine Dulac che fu in Francia negli anni ’20 e ’30, oltre che la seconda donna regista della Storia del Cinema subito dopo Alice Guy, critica e teorica del cinema. Nel racconto sono inseriti anche alcuni spezzoni di film di autori a lei contemporanei. La visita cui si assiste si svolge nella primavera del 1941. Germaine Dulac, vecchia socialista e componente del Front Populaire, dopo l’occupazione tedesca di Parigi si è rifugiata in Provenza. Vive con l’amica Marie Anne Malleville, che si è occupata di distribuzione, è stata assistente alla regia nel suoi film Gossette (1923), Le diable dans la ville (1924), Âme d’artiste (1925), Invitation au Voyage (1927), e comparsa (una spettatrice) in Danse espagnole (1930). Qui, in una piccola casa di campagna dove ha portato con sé fotografie, libri e ricordi della sua carriera, Germaine riceve un giovane regista italiano che desidera conoscere il suo lavoro. Durante l’incontro parla all’ospite, che le è stato presentato da comuni amici italiani, dei suoi film, dei registi a lei contemporanei e della sua vita. Racconta tra gli altri di Louis Delluc (1890-1924) regista e primo giornalista francese specializzato sul cinema, oltre che uno dei primi a scrivere appositamente soggetti in funzione della loro realizzazione cinematografica; di Abel Gance (1889-1991) regista, sceneggiatore, attore, montatore, produttore; di Marcel L’Herbier (1888-1979) regista ma anche poeta, giurista, teorico di cinema, fondatore dell’IDHEC - Institut des hautes études cinématographiques - attivo nel sindacato cinematografico, e pioniere dell’ORTF - Office de radiodiffusion télévision française; di René Clair (1898-1981) regista, sceneggiatore, attore; di Ferdinand Léger (1881-1951) il pittore cubista che negli ’20 si dedicò alla sperimentazione cinematografica; di Man Ray (1890-1976) che fu pittore e fotografo ma anche regista; di Luis Buñuel (1900-1983) regista, sceneggiatore e attore, maestro del cinema surrealista; di Hans Richter (1888-1976) pittore dadaista ma soprattutto regista, teorico cinematografico e uno dei massimi sperimentatori di estetica cinematografica; di Viking Eggeling (1880-1925) anch’egli pittore dadaista ed anch’egli sperimentatore del cinema astratto; di Jean Cocteau (1889-1963) il poeta, romanziere e drammaturgo francese che fu anche regista, sceneggiatore, attore, designer. Germaine parla per un intero pomeriggio, sinché si fa sera, come può accadere con uno sconosciuto che si sa di non incontrare mai più, ma forse anche perché sente l’avvicinarsi della fine. Prima che il giovane regista vada via, gli regala un testo di Cocteau, La voce umana. Soltanto alla fine si scopre che il visitatore è…

 

 

 

 

 

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