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ARCHIVIO PROGETTI FINANZIATI:
1)
ASSOCIAZIONE LUCREZIA MARINELLI
www.lucreziamarinelli.org
- totali 3.460 € elargiti a
fondo perduto per l'acquisto del materiale indispensabile alla proiezione di
film e alla realizzazione di DVD.
COS’E’ L’ASSOCIAZIONE LUCREZIA MARINELLI
“Lucrezia
Marinelli e' nata a Sesto S. Giovanni (periferia nord di
Milano) nel 1989 come realizzazione del desiderio di dieci donne di
voler comprendere meglio l’agire del simbolico, in particolare quello
femminile. La passione per il cinema da parte di Nilde Vinci, fondatrice
della Associazione, ha condotto tutte le altre all’idea di analizzare le
immagini filmiche prodotte dalle Registe. Volevamo scoprirvi come e
quanto il nuovo di questi ultimi anni vi avesse inciso. Questo interesse
ci ha permesso di proporre anche alle altre donne e agli uomini il
nostro lavoro, che nel corso di questi anni si e' accresciuto
incredibilmente.”
COSA FA L’ASSOCIAZIONE LUCREZIA MARINELLI
“Facciamo politica, usando
come strumento il cinema realizzato dalle registe. Abbiamo realizzato un
Centro di Documentazione sul Cinema delle Registe con videoteca e
archivio di schede biofilmografiche aggiornate
costantemente. Organizziamo
Rassegne
cinematografiche a Sesto San Giovanni in collaborazione con il Comune
sestese, e offriamo consulenza ai gruppi che organizzano queste
manifestazioni. Facciamo interventi di consulenza cinematografica per
sindacati, centri sociali, biblioteche. Stampiamo
L’Occhio delle Donne -
Repertorio Film in
Videocassetta, continuamente aggiornato, che pubblicizza la
nostra videoteca. Abbiamo pubblicato L’Occhio delle Donne -
Dizionario
Biofilmografico delle Registe di tutto il mondo dal 1896 ad
oggi”.
2) ASSOCIAZIONE PER CONTRADE
Contrada Zecca 284 Monopoli, Bari (Italia)
- totali 15.000 € elargiti
a
fondo perduto per realizzare il riscaldamento nella Masseria Santanna.
COS’E’
L'ASSOCIAZIONE PER CONTRADE
“E’
un’associazione di nove donne e si prefigge di
promuovere e incentivare la
cultura e la sensibilità sociale nel settore della valorizzazione
dell’identità del territorio rurale pugliese e di tutte le risorse
endogene ad esso appartenenti; sostenere e valorizzare la cultura delle
donne in tutte le sue forme; diffondere e sviluppare il concetto di
turismo responsabile e sostenibile; proporsi come luogo d’incontro e
aggregazione nel nome di interessi culturali assolvendo alla funzione
sociale di maturazione e crescita umana e civile, rispettando e
sostenendo le diversità.

COSA FA L’ASSOCIAZIONE
PER CONTRADE
L'associazione ha scelto la Masseria Santanna come luogo in
cui svolgere le proprie attività associative. Sono in corso diverse
collaborazioni con Associazioni e cooperative sociali che si occupano di
tutela e salvaguardia del territorio rurale e delle tradizioni contadine
pugliesi, e con l’Associazione Desiderandae, con cui esiste una
collaborazione privilegiata. La Masseria Santanna è una struttura
architettonica rurale protetta, risalente al 1857.
Sorge tra le splendide colline della Valle d’Itria, circondata da
uliveti e pascoli, a pochi chilometri dal bellissimo mare della costa
pugliese. Ha una superficie di 500 mq divisa su due piani ed ha 7
stanze, 7 bagni, un’ampia cucina e due saloni; è circondata da un ettaro
di giardini, viali e corti. In questa bellissima struttura
l’Associazione Per Contrade offre sistemazioni in camere con bagno
doppie o triple con pernottamento e prima colazione. E’ possibile
portare, previo accordo, animali domestici.
( per informazioni
e prenotazioni:
tel. 3331470129 - e-mail::
masseriasantanna@libero.it )

3)
CIRCOLO
DELLE DONNE RICICIP
-
totale
29.900 €
donati a fondo perso per ricostruire lo spazio dell'associazione
- totale 10.100
€ finanziati con un prestito della
durata di cinque anni senza interessi,
per ristrutturare il locale e per restaurare la pratica politica e
sociale del circolo.
COS'E' IL CIRCOLO CULTURALE E POLITICO DELLE DONNE
"Il Circolo delle donne Ricicip è un’istituzione storica del
movimento delle donne – a Milano, in Italia, e nel mondo. Fondato agli
inizi degli anni ’80 da Giorgia Reiser, Daniela Pellegrini e Nadia
Riva col nome di Cicip & Ciciap, è stato poi gestito per vent’anni da Nadia e Daniela come
un circolo di donne per le donne, in cui si poteva incontrarsi,
chiacchierare, ragionare, bere e mangiare, assistere a spettacoli,
organizzare feste e dibattiti. Dopo un periodo
segnato da una sorta di offuscamento, un certo opacizzarsi della
luminosità - fin quasi a patire il rischio della
chiusura - nel 2004 è stato del tutto ristrutturato
e riaperto con una gestione collettiva di nove donne che con le
due fondatrici hanno ridato slancio al progetto iniziale".
Riaperto
con una grande festa nel novembre 2004, il Ricicip è
arrivato ad avere più di cinquecento socie tornando ad essere un punto di riferimento
decisivo per migliaia di donne. Poi, nuovi problemi e lo sfratto dai
locali storici hanno creato un altro periodo di difficoltà. Oggi è
aperto in altra sede.
4)
CASA DI ACCOGLIENZA DELLE DONNE MALTRATTATE
www.cadmi.org
totali 50.000 € in due
anni, elargiti a fondo perduto per finanziare il progetto Uscire dal
Deserto.
COS’E’
L’ASSOCIAZIONE CASA DI ACCOGLIENZA DELLE DONNE MALTRATTATE
Nata nel 1986
dall'esperienza politica dell'U.D.I. (Unione Donne Italiane) di Milano,
l'associazione CADM, associazione di volontariato – onlus, ha scopi
esclusivamente solidaristici. Le sue azioni sono finalizzate a
riconoscere valore al genere femminile, affermare la libertà e
l'inviolabilità del corpo femminile, valorizzare le diversità di culture
e di etnie come risorsa fondamentale per uscire dalla violenza,
salvaguardare i diritti messi in discussione dalla violenza, rispondere
ai bisogni delle donne che hanno subito maltrattamenti e/o violenze in
famiglia e nel sociale.
"Ritrovare valore ed
autostima nella relazione con un’altra donna che diventa punto di
riferimento e sostegno per uscire dalla violenza: è questo il nostro
modo di articolare la pratica della differenza sessuale nel lavoro di
aiuto alle donne in disagio. In ogni momento di ascolto, definizione di
progetti, ospitalità, la relazione è il fondamento per le decisioni e le
scelte. La metodologia sviluppata e diffusa da CADM in tutta Italia e
tramite progetti europei mette la donna che subisce violenza
al
centro della sua storia
e delle decisioni per allontanarsi dalla violenza, elabora una forma di
consulenza che è fatta di sostegno e valorizzazione ed utilizza molti
strumenti. In relazione con moltissime volontarie che hanno vissuto la
nascita e lo sviluppo del progetto della CADM, le donne maltrattate ci
parlano e ci indicano i tempi più importanti della nostra ricerca:
uscire dalla dipendenza, misurarsi con le responsabilità, con la propria
storia e con quella degli uomini che fanno violenza, riconoscere i danni
subiti e trasformare la sofferenza in esperienza. Ritrovare le reti
familiari positive, sostenere e comprendere la sofferenza dei propri
figli. La Casa delle Donne Maltrattate continua la propria strada alla
ricerca di modi nuovi e veri per aiutare le donne e per attuare la
pratica della relazione fra donne: motore e stimolo di ogni evento
formativo, di ricerca, di divulgazione e promozione di nuove
metodologie."
COSA FA
L’ASSOCIAZIONE CASA DI ACCOGLIENZA DELLE DONNE MALTRATTATE
La CADM "gestisce
servizi di consulenza legale e psicologica, ospitalità ed accoglienza,
orientamento al lavoro e sostegno pedagogico e psicomotorio alle donne
che abbiano subito o subiscano violenze e maltrattamenti. Offre
ospitalità nelle proprie strutture alle donne e ai loro figli quando
necessario, garantendo riservatezza, anonimato e segretezza alle donne
che si rivolgono all'Associazione.
Uscire dal deserto
è un progetto pilota, unico nel suo genere in Italia, dedicato a
giovani donne con problemi di abuso sessuale all'interno della famiglia.
"Uscire dal deserto"
perché queste donne vivono i loro problemi in una sorta
di terra di nessuno, fuori dalla tutela del Tribunale per i minori e
prive di riferimenti alternativi."
5)
OMBRETTA DE BIASE E MARINA SPADA
- totali 10.000 €
per l’organizzazione e lo sviluppo (sceneggiatura tecnica,
documentazioni, traduzioni, ricerche storiche, incontri e interviste con
studiose europee del settore, scelta delle locations, reperimento
fondi…) di un progetto inedito che consiste nella realizzazione di un
docudramma per la Televisione incentrato sulla storia delle Beghine e
diviso in tre parti di 25 minuti ciascuna.
CHI SONO OMBRETTA DE BIASE E MARINA SPADA
OMBRETTA DE BIASE vive e
lavora a Milano. E’ drammaturga e regista teatrale. Inizia la sua
attività professionale nel 1970 con la messa in scena per il teatro
Out-off della sua pièce Lumini. Fra le opere di narrativa e
saggistica: Un’ombra e lo scrittore di successo, Coco
Martinez e il demone del teatro, La mia Argentina, Da
Konstantin Stanislawskji a…Marlon Brando, indicazioni e suggerimenti per
chi non si accontenta di fare l’attore ma vuole essere attore,
editoria&spettacolo, 2° ed.. Fra i diversi premi: Città di Roma con
Prova d’attrice, Città di Torino con Un’ombra e lo
scrittore di successo, Rosso di San Secondo con Simone Weil,
Città di Milano con La mia Argentina… Sue pièces sono state
rappresentate in Italia e all’estero in teatri come il San Martin,
teatro di Stato di Buenos Aires. Fra le opere rappresentate e replicate
in Italia: Gilda, Julius, Terzo Millennio, Giochi di Mas(s)a,
Simone Weil, Ho amato Oblomov, Luna Rossa, Lola... Fra le
regie: Mezzanotte non verrà rid. da 12h P.M. di
Zelda Stein, Lo specchio rid. da: Lo specchio delle Anime
semplici, di Margherita Porete (sec. XIII) La sirenetta rid.
dal racconto omonimo di Marguerite Yourcenar …Ha ideato e diretto il
Premio teatrale Fersen. Ha ideato e diretto le Rassegne teatrali
Anima Mundi e Dopo Pirandello. E’ socia dal 2002 del circolo
della Rosa presso la Libreria delle Donne di Milano.
MARINA SPADA, regista, ha
iniziato l’attività professionale nel 1979 come assistente alla regia in
Rai e con il film di Roberto Benigni e Massimo Troisi,
Non ci resta che piangere. Negli anni ‘80 ha collaborato con le
principali case di produzione pubblicitarie e diretto numerosi servizi
televisivi e documentari. Dal 1993 alterna il lavoro di docente presso
la Scuola di Cinema di Milano con l’attività di regista. Tra i suoi
lavori principali i videoritratti di Arnaldo Pomodoro, Fernanda Pivano,
Francesco Leonetti, Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Mario De Biasi e il
cortometraggio L’astice con cui ha vinto premi nazionali e
internazionali. Dopo l’esordio avvenuto nel 2002 con Forza Cani,
Come l’ombra è il suo secondo lungometraggio ed è stato
presentato al Festival di Venezia 2006, nella sezione Autori.
IL PROGETTO DI MARINA E OMBRETTA
“Riteniamo
necessaria la realizzazione del docudramma in quanto è l’unico mezzo in
grado di offrire al grande pubblico la conoscenza di una storia antica,
cancellata dalla memoria storica dei popoli europei e tuttavia ancora in
grado di stimolare le più varie considerazioni e riflessioni oltre ad
aprire interrogativi non banali.
Infatti
sottolineiamo che l’interesse per questo evento non si esaurisce in una
mera conoscenza storica in quanto, fatti i debiti distinguo, presenta il
modello di una pratica di pensiero e di vita sempre e comunque attuale
e attuabile.
Il fulcro
della narrazione drammatizzata è la eccezionale vicenda di Margherita
Porete da Valenciennes, Francia, senza dubbio e per alcuni versi più
straordinaria di quella di Giovanna D’Arco.
In sostanza,
fra il XII e il XIV secolo, la società è pervasa da una profonda crisi
spirituale dovuta al degrado morale e alla corruzione della Chiesa. Ciò
determina la nascita di un gran numero di sette religiose e movimenti
ereticali, ovvero estranei all’ortodossia cattolica, che auspicano un
ritorno alla semplicità evangelica. Fra questi movimenti, si sviluppa
anche un pensiero e un modo di essere femminile che, per originalità,
spessore e diffusione, non ha riscontri nella storia. Si tratta del
movimento delle Beghine.
Nel 1300
questo movimento arriva ad avere decine di migliaia di adepte sparse nei
beghinaggi di ogni città europea. Ciò che sorprende maggiormente è
soprattutto il suo aspetto di massa, il suo rapido diffondersi spontaneo
in un’Europa in cui le comunicazioni fra città e Paesi non erano certo
agevoli e veloci.
Sarebbe
semplicistico, oltre che riduttivo, liquidare il fenomeno come l’effetto
di una reattività femminile ad una condizione di vita umiliante ed
oppressiva in una società profondamente misogina. Prova ne sia il fatto
che mai assunse il carattere di conflitto, più o meno aperto, contro il
potere costituito, ossia contro la Chiesa dei tempi, ma piuttosto di
autonomia da quello stesso potere e senza lasciarsi intimorire dalla
terribili conseguenze. In effetti alcuni studiosi oggi si chiedono di
quali misteriose qualità fossero dotate queste donne per agire, vivere e
pensare come agirono, vissero e pensarono.
Il compendio
simbolico del movimento delle Beghine è rappresentato dalla figura di
Margherita Porete da Valenciennes e dalla sua morte tragica sul rogo
come eretica relapsa, ossia recidiva e non pentita, solo per aver
scritto un libro: Lo
specchio delle anime semplici.
Questo testo è oggi considerato unanimemente dagli studiosi il
capolavoro della letteratura spirituale di ogni tempo. Il suo terreno è
quello di Platone, Hegel, Spinoza… mentre il livello di scrittura è
quello delle opere di Dante e Shakespeare.
In seguito
l’intera vicenda delle Beghine è cancellata dalla storia, come
cancellate furono vite e opere di molte delle protagoniste. Com’è noto,
la parola beghina o bizzoca, richiama tuttora connotazioni fortemente
dispregiative mentre il pensiero femminile medievale si identifica nelle
sante della tradizione religiosa che si ispira al francescanesimo e al
De imitatione Christi (1320), come Caterina da Siena e Chiara d’Assisi,
ovvero si riduce al convenzionale stereotipo iconografico e gestuale
della martire-e-santa, penitente, auto-flagellante, genuflessa, con
occhi lacrimanti rivolti perennemente al cielo e mani giunte.
Scopo del
docudramma è quindi quello di rivedere questa storia nella sua verità, e
nel suo contesto culturale, politico e sociale. In questo modo anche la
vicenda eccezionale di Giovanna D’Arco, beghina o cresciuta in
quell’ambiente, unica figura famosa appartenente a questa storia, ma mai
collegata alla stessa, potrebbe divenire più comprensibile, anche per
la nostra cultura moderna.”
6)
LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO
www.libreriadelledonne.it
- totali 4.000 €
elargiti a fondo perduto per la realizzazione di un archivio
consultabile di libri preziosi ed esauriti.
COSA E’ LA LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO
La Libreria delle donne “è
nata nel 1975 in Via Dogana e dal 2001 si è trasferita in Via Pietro
Calvi, 29 con accanto il Circolo della Rosa, dove si tengono incontri e
iniziative. E’ una cooperativa di circa 60 donne, la gestione è
assicurata da turni settimanali volontari. La Libreria annovera circa
12.000 titoli e più di 6.400 autrici. Nel 1975 è stato scelto di tenere
solo libri di donne perché in quegli anni c’era poca attenzione alla
scrittura femminile. Di recente sono presenti in libreria libri e
riviste dove donne e uomini si confrontano a partire dalla propria
esperienza.”

(disegno di Pat Carra –
www.patcarra.it)
COSA FA LA LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO
“La pratica della libreria è
essenzialmente politica. Non una politica dell’istituzione o di partito
né di schieramento: una politica che nasce dall’esperienza dello stare
insieme in una impresa di donne, una politica di rapporti, di scambio,
di riflessione che parte da ognuna di noi e da un fare concreto. La
Libreria pubblica la rivista
Via Dogana, in vendita anche per abbonamento, I quaderni
di Via Dogana che distribuisce in proprio in alcune librerie
“preferite” - ed effettua vendite per corrispondenza. Tutto ciò che
succede in Libreria è contenuto nel sito internet, dando così la
possibilità a donne lontane di confrontarsi e collaborare. La storia
della Libreria è stata raccontata nel libro collettivo Non credere
di avere dei diritti, edito da Rosenberg & Sellier nel 1987 e
tradotto in tedesco, inglese e spagnolo.
Il progetto finanziato riguarda
l'archivio – consultabile - di libri
preziosi ed esauriti (alcune riviste
storiche e tesi di laurea sulla politica delle donne, la bibliografia di
Bibi Tomasi, intere collane di Editrici che hanno cessato l’attività:
Edizioni delle Donne, Scritti di Rivolta femminile, Savelli, Mazzotta,
Estro, Collana Il pensiero della differenza degli Editori Riuniti, La
Rosa, La Tartaruga primi anni e altri) che la Libreria delle donne ha
accumulato dal 1975.”
7) FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO, MILANO
www.fondazionebadaracco.it
- totali 25.000 €
a titolo di prestito rimborsabile in 5 anni senza interessi, per le
spese di acquisto della nuova sede della Fondazione, acquistata con il
contributo di un finanziamento straordinario del Ministero Beni
Culturali.
COS’E’ LA FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO:
“Creata dal
Centro studi fondato da Elvira
Badaracco e Pierrette Coppa nel 1979, voluta da Elvira, che ha lasciato
per questo il suo patrimonio, e realizzata per l’impegno di Annarita
Buttafuoco: allo stato attuale, l’unica Fondazione in Italia vincolata
alla storia e alla cultura delle donne riconosciuta dal Ministero Beni
Culturali, autonoma rispetto alle istituzioni e ai partiti. Negli anni
abbiamo lavorato in rapporto alle associazioni di donne, alle Università
e alle istituzioni culturali attive a Milano e sul territorio nazionale,
conservando i rapporti nel tempo stabiliti in ambito europeo. I
finanziamenti, vincolati a progetti, ci hanno consentito di valorizzare
il patrimonio documentario via via acquisito, coinvolgendo nel nostro
lavoro (con piccoli contratti) giovani donne interessate alla storia,
passata e presente, delle donne.”
COSA FA LA FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO:
“Scopo della Fondazione è
quello di promuovere lo studio della cultura e dell'esperienza politica
e sociale delle donne, con specifica attenzione alla storia
dell'associazionismo femminile e del femminismo.”
8) PROGETTO
DELL’ASSOCIAZIONE TALENTS DE FEMMES
- totali 1.500 € a fondo perduto, a sostegno del progetto per la
formazione di giovani scrittrici del Burkina Faso.
COS’E’ E COSA FA L’ASSOCIAZIONE TALENTS DE FEMMES:
Alcune donne della Libreria delle Donne di Milano ci hanno coinvolte nel
progetto. Ecco la loro lettera. (Ognuna e ognuno di voi può naturalmente
contribuire, trovate qui in fondo le coordinate per fare il versamento
postale.)
Sostegno al progetto dell'Associazione "Talents de Femmes" per la
formazione di giovani scrittrici burkinabé.
Alcune di noi della Libreria delle Donne di Milano sono entrate in
contatto con "Talents de femmes" attraverso Odile Sankara, che è nel
gruppo fondatore di questa associazione.
Odile Sankara è un'artista burkinabé di teatro e di cinema. La sua
specialità è la narrazione: raccoglie le storie del suo paese, il
Burkina Faso, e le sceglie per raccontarle in francese - lingua
ufficiale per via della colonizzazione - ma con lo stile tradizionale
africano, accompagnandole con il canto e la danza. Lei e la sua
associazione fanno teatro come presa di coscienza femminile e
valorizzazione della donna artista. Sankara è un cognome famoso nel suo
paese e in tutta l'Africa: suo fratello Thomas Sankara è stato l'amato
presidente del Burkina dal 1983 al 1987, anno in cui è stato ucciso. A
lui si deve il cambio del nome, da Alto Volta a "Paese degli uomini
onesti", così all'incirca si possono tradurre le parole Burkina Faso.
Proprio a quegli anni si deve il risveglio culturale che tuttora anima
questo paese tra i più poveri dell'Africa. Nel ‘92 assieme alle sue
compagne Marceline Compaoré e Léontine Ouédrago, Odile ha fondato
l'associazione "Talents de femmes". Ha sede a Ouagadougou, capitale del
Burkina, e attualmente raggruppa una ventina tra insegnanti, letterate,
coreografe, attrici, formatori e assistenti culturali. Vogliono
promuovere il talento femminile in ogni ambito delle arti e dello
spettacolo e far emergere la parola femminile come apporto delle donne
alla cultura del Burkina. L'associazione in questi anni ha realizzato
spettacoli, promosso discussioni, organizzato festival.
Quando abbiamo
conosciuto Odile era molto appassionata a un'idea appena nata e che
aveva bisogno di sostegno anche finanziario: il "Progetto per sostenere
la formazione letteraria delle ragazze delle scuole superiori", con
l'obiettivo di interessare le ragazze alla scrittura e contribuire
all'emergere di giovani scrittrici nel Burkina Faso. Proprio
quest'ultimo progetto è quello che più ci ha parlato di una strada di
libertà femminile cercata per sé e per le giovani attraverso il saper
parlare di ciò che si vive, di ciò che si sa o si desidera, pur in mezzo
a difficoltà e problemi di cui Odile è ben consapevole. Per questa
ragione abbiamo cercato sostegno al suo progetto proponendolo per il
premio Grazia Zerman, premio creato da un lascito di un’amica della
Libreria delle Donne di Milano morta precocemente. Così nel 2004 si è
potuta realizzare la prima edizione del concorso letterario “Voix de
Femme-Grazia Zerman”, e vi hanno partecipato più di 200 ragazze
burkinabé delle scuola medie superiori di diverse zone del Burkina Faso.
Due dei racconti premiati, di Christine Sayoré e Lenglengue Saibata,
sono pubblicati in Diritti in gioco, a cura di Michela Bianchi, libro
appena uscito rivolto alle scuole, edito da MC editrice in
collaborazione con la Fondazione Franceschi. E’ stata poi realizzata la
seconda edizione: la premiazione si è tenuta nel dicembre 2006.
Si
tratta di assicurare continuità a un progetto che, proprio per gli scopi
che si prefigge, non può esaurirsi in edizioni sporadiche. Per questo
occorrono finanziamenti capaci di garantire il suo estendersi e
approfondirsi su più anni, in modo tale da accompagnare la formazione di
giovani talenti letterari burkinabé.
Per Inviare il tuo
contributo:
Conto Corrente Postale
n. 58609603 intestato a Cosentino Vita e Rinaldi Maria
Causale: Per
il Burkina.
9) ASSOCIAZIONE FUIROSA (Tricase, Lecce)
- totali
1.600 €
elargiti a fondo perduto per l'acquisto del materiale indispensabile
alla realizzazione di rassegne cinematografiche che presentano film
realizzati da donne.
COS’E’ L’ASSOCIAZIONE FUIROSA
L’associazione Fuirosa è nata nel 2005, nel sud Salento, per iniziativa
di un gruppo di donne di diversa età, provenienza e cultura, che
condividono la volontà di esprimere, in varie forme, il pensiero e la
visione del mondo al femminile. Il nome
Fuirosa è citazione da una poesia
della socia fondatrice Maura Pacella Coluccia, poeta e artista,
scomparsa nel giugno del 2008. L’intento dell’associazione è dare
possibilità alle donne di formulare desideri, emozioni, idee e progetti
attraverso confronto, dibattito e divertimento, costruendo percorsi,
laboratori ed esperienze.
COSA FA L’ASSOCIAZIONE FUIROSA
“Tra le nostre iniziative quelle che fin dall’inizio ci hanno
appassionate ed unite di più, sono le rassegne di cinema fatto da donne,
intitolate I piedi nel
piatto. Dall’estate 2006 sono state organizzate cinque rassegne a
Tricase ed Alessano, patrocinate dai rispettivi comuni. Vogliamo che i
giovedì di cinema al femminile diventino un appuntamento permanente,
perché rappresentano l’unica iniziativa nel territorio di Finis Terrae
che offre la possibilità di vedere rassegne di film di autrici.” Per la
quinta rassegna, fra dicembre 2008 e gennaio 2009, la scelta è stata una
selezione di film del Concorso Internazionale & Festival Itinerante
di Cinema Indipendente delle donne, con a tema Esperienze
di Libertà Femminile, organizzato dal nostro Trust.
(2007-2008).

10)
LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO –
www.libreriadelledonne.it
- totali 10.000 €
elargiti a fondo perduto per la realizzazione di un film sulle originali
forme politiche che il femminismo italiano si è dato, vale a dire
l’autocoscienza, il partire da sé e la pratica della relazione. Il
documentario, dal titolo provvisorio Narrare il femminismo sarà
realizzato dalla Cooperativa L’Altra Vista - società di
produzione audiovisiva di donne che ha fatto documentari molto belli su
personalità femminili (Carla Lonzi, Cristina Campo, Goliarda Sapienza,
ecc.) e su pratiche politiche di donne (l’ultimo sulle maestre di scuole
elementari di Milano in relazione tra loro).
11)
AIDOS
– (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo)
www.aidos.it
- totali 15.000 € elargiti a fondo perduto in tre anni (2009-2010-2011)
nel progetto Il Trust adotta Aidos.
- totali 50.000 € elargiti a fondo perduto in cinque anni (dal 2012 al
2016)
sempre nel progetto Il Trust adotta Aidos
COS’E’ AIDOS:
“Il nostro cammino è
iniziato nel 1981, con la fondazione dell'Associazione Italiana Donne
per lo Sviluppo (AIDOS), associazione di donne e allo stesso tempo
organizzazione non governativa di cooperazione, riconosciuta nel 1992
dal Ministero degli Affari Esteri come ente idoneo a gestire fondi
pubblici per la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo.
Fin dalla sua fondazione, AIDOS ha lavorato - nei paesi in via di
sviluppo, in Italia e nelle sedi internazionali - per costruire,
promuovere e tutelare i diritti, la dignità, il benessere e il progresso
di tutte le donne. Di progetto in progetto e di campagna in campagna,
AIDOS lavora in partenariato con organizzazioni e istituzioni locali,
per fornire strumenti alle donne e alle loro organizzazioni, soprattutto
nei settori in cui l'esperienza del movimento femminile in Italia ha
dato i frutti più significativi. L'approccio di AIDOS nasce quindi dal
dialogo ininterrotto e paritario con le organizzazioni femminili e non
governative di tutto il mondo e dalle radici nel movimento femminista
italiano.”
COSA FA AIDOS:
“AIDOS collabora con organizzazioni partner nei diversi paesi per
la costruzione comune di progetti mirati ai bisogni specifici delle
donne e allo sviluppo di strategie comuni perché tali bisogni siano
soddisfatti. Ma la soluzione del problema specifico di una determinata
comunità, necessariamente circoscritta, non può bastare: bisogna
influire positivamente sulle politiche governative per contribuire a
migliorare le condizioni di vita di tutte le donne e della popolazione
del paese interessato. Per questo, tutti i progetti di AIDOS prevedono
anche un'importante attività di sensibilizzazione e informazione.”
12)
ASSOCIAZIONE TURBO LENS
- totali
2.500
€ elargiti a fondo
perduto per la distribuzione e la sottotitolatura del documentario
Zanzibar: una storia d’amore.
La Turbolens,
associazione di donne con sede a Roma, ha realizzato con interviste e
materiale di repertorio inedito il documentario che ripercorre le tappe
della vita dello storico Zanzibar. Aperto a Roma alla fine degli anni
Settanta, Zanzibar è stato il primo bar per sole donne in Italia.
Prodotto da Franca Zacchei e Stefania De Biase per la regia di Francesca
Manieri e Monica Pietrangeli, il documentario è stato selezionato al
Festival internazionale del cinema di Firenze (2009) - ed Evento
speciale Tekfestival 2010 (per contatti zanzibardoc@gmail.com)
13)
Associazione Sud Est Donne, Conversano
(www.sudestdonne.it
)
- totali
25.000
€ elargiti a titolo
di prestito senza interesse per continuare le attività dando lavoro a
circa dieci donne in precedenza rimaste disoccupate, in attesa
dell’arrivo dei finanziamenti ottenuti dalla regione Puglia per i
progetti Banca del Tempo, Rete anti-violenza,
R.I.S.S. Rete integrata servizi socio-sanitari e altri. Il prestito
è stato restituito nei tempi concordati.
COS’E’ SUD EST DONNE:
"L’Associazione
SUD-EST DONNE è una Associazione di Promozione Sociale, nata nel sud est
barese per iniziativa di un gruppo di giovani donne provenienti da
alcuni comuni dell’area, diversamente impegnate nel mondo del lavoro,
della cultura, dell’impegno civile e sociale col fine di promuovere la
piena e reale cittadinanza delle donne a livello sociale, culturale,
economico e politico ma anche con l’obiettivo di favorire l’integrazione
e la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini alla vita
sociale, culturale, economica e politica della collettività andando ad
operare in modo particolare sugli ostacoli che di fatto impediscono la
partecipazione attiva, in modo particolare quella delle donne."
"Raccoglie i bisogni,
i desideri e le ambizioni delle donne che vivono nel sud
est barese (territorio compreso tra i confini dell'area
metropolitana di Bari, la costa fino a Monopoli e l'area
interna fino ai confini della Valle d'Itria). Si pone
come loro punto di riferimento nella ricerca di
affermazione professionale, sociale e personale. È stato
inaugurato ufficialmente il 28 maggio 2008, grazie al
finanziamento POR PUGLIA 2000-2006 FSE Asse III Misura
3.14 - Azioni di accompagnamento”.

COSA
FA SUD EST DONNE:
Ha costituito e gestisce un CENTRO
STUDI SULLE PARI OPPORTUNITA’ E SULLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE che
dispone di una biblioteca dedicata alle tematiche legate alla condizione
femminile, non solo dell'area del sud est barese ma anche in ambito
regionale, nazionale ed internazionale; promuove attività e percorsi
formativi volti a fornire e consolidare le conoscenze e le competenze
nei diversi settori direttamente ed indirettamente legati alla
condizione femminile nel sudest barese; ha in corso progetti
internazionali (grundtvig, Public and private partnership for the
promotion of Local Economic Development in Beirut Southern Suburbs); ha
costituito la Banca del Tempo, "uno strumento per conciliare il tempo
del lavoro professionale, il tempo di lavoro familiare e il tempo
libero, per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane nell’ottica del
miglioramento della qualità della vita. E’ strumento di mutuo aiuto, di
valorizzazione delle competenze, di solidarietà e di conciliazione, di
scambio tra generazioni ed esperienze di vita differenti"; organizza
seminari, incontri, ricerche, pubblicazioni... Ha sede presso la
Stazione delle Ferrovie Sud Est a Conversano (Bari).
14)
IAPH
Italia
Associazione internazionale delle filosofe
(
http://www.iaphitalia.org/
)
- totali
3.000
€ elargiti a fondo perduto per il Progetto Atelier.
COS’E’ IAPH
Italia:
E' il
coordinamento italiano dell’Associazione
Internazionale delle Filosofe.
Sono attualmente
coordinatrici dell’iniziativa Francesca Brezzi, Federica Giardini,
Annarosa Buttarelli, Sandra Burchi.

COSA FA IAPH Italia:
"Promuove
l’informazione, la discussione e la collaborazione tra coloro che,
impegnate nell’insegnamento e nella ricerca in luoghi non solo
accademici, coltivano la passione per la filosofia a partire dal
pensiero di donne. Il sito IAPh-Italia è concepito come luogo di
raccordo e di informazione per docenti, studenti e donne impegnate in
percorsi di ricerca. Proprio per questo troverai online una sezione
dedicata alle Autrici, donne che fanno soprattutto riferimento al
pensiero filosofico, e una dedicata alle Interlocutrici in Italia e
all’estero, donne di formazione ed ispirazione diversa, oltre alla nuova
sezione Interlocutori dedicata ai pensatori che hanno saputo stabilire
una relazione tra il loro lavoro e il pensiero delle donne. A queste si
accompagna una ricca sezione di materiali pensata per fornire spazi di
ricerca, diffusione di informazioni e rafforzamento del lavoro già in
corso in molte università e centri in Italia".
Il progetto
ATELIER: "Atelier,
il pensiero dell’esperienza. Intendiamo raccogliere e sviluppare i
pensieri generati dall'esperienza - motore della politica delle donne.
Le urgenze del nostro tempo prendono corpo attraverso articoli,
documenti, interventi... Nascono gli
Atelier,
spazi in costruzione dedicati ai contributi di attiviste e studiose".
15)
mag verona
Società
Mutua per l'Autogestione
- totali
8.000
€ elargiti a fondo perduto per il progetto L'impresa sociale come
bene comune a partire dal testo Governare i beni collettivi
di Elinor Ostrom.
COS’E’ MAG VERONA:
“La Mag. Soc. Mutua per l’Autogestione
nasce a
Verona nel 1978 sulla scia di tante esperienze di autogestione che si
costituiscono in Italia nel lavoro industriale, in agricoltura e nei
servizi. Fin dall’inizio la Mag orienta i/le associati a ripensare l’uso
del denaro privato e ad indirizzarlo ad attività sociali e
mutualistiche. Nasce così la finanza etica e solidale a cui si ispirano
altre 6 Mag in Italia. La Mag nasce come
Società di Mutuo Soccorso
– in
base a una legge del 1886 – legge ancor oggi presente nell’ordinamento
giuridico italiano”.

COSA FA MAG VERONA:
"Scopo
della Mag, attraverso il Centro
Servizi dedicato,
è promuovere e accompagnare con
percorsi di orientamento, di formazione professionale e culturale, con
servizi imprenditivi e di microfinanza, Imprese Associative e di lavoro
non a scopo di lucro
condotte con il metodo dell’Autogestione (Cooperative
Mutualistiche, Associazioni d’Impresa, Fondazioni di Comunità, Onlus).
Le realtà imprenditive collegate stabilmente alla Mag sono circa 350
ed operano in diversi settori: agricoltura biologica;
accoglienza, cura e inserimento lavorativo di soggetti con svantaggi
fisici ed ambientali; servizi socio-sanitari alle persone; produzione e
commercializzazione di prodotti artigianali e industriali; servizi
tecnici e ausiliari; educazione e animazione; commercio equo e solidale;
servizi sul territorio; ricreazione, cultura e arte. Oltre 800 sono
state le imprese sociali nate e cresciute con i supporti della Mag nel
tempo. Dal 2005 la Mag ha attivato, nell’ambito di un progetto europeo
Equal, uno sportello di
microcredito, che offre attività di prestito a
persone e microimprese in situazioni di povertà di nuova generazione,
che non trovano risposte al loro bisogno di credito nel circuito
bancario tradizionale."
MAG
VERONA è un mondo, scopritelo qui:
http://www.magverona.it/
16) Zephyro
Edizioni, Treviglio (BG)
(http://www.zephyro.it/
)
- totali 15.000 €
elargiti a fondo perduto per affrontare il periodo di crisi e difficoltà
e poter continuare l'attività.
- totali 15.000 € elargiti per le stesse ragioni a titolo di prestito senza interesse
rimborsabili entro dicembre 2017.
COS’E’ ZEPHYRO:
"Nel mito,
Zephyro
è quel provvidenziale vento che trasportò la bellissima Psiche, sola ed
esiliata da umani e divini, nel regno incomparabile di Eros, soltanto
col quale potrà prendere coscienza della sua profondità, in perenne
tensione tra perdita e ritrovamento, tra il rifrangersi nel multi-verso
e il riflettersi nell'uni-verso.
Nel presente, Zephyro è un progetto
unitario di diffusione del pensiero psicoanalitico che si
realizza mediante l'uso di due strumenti mediatici sviluppatisi in due
diversi tempi: la Casa Editrice Zephyro Edizioni Srl, che nasce
nell'ottobre 1999 ad opera di nove donne e pubblica il suo primo libro
nell'anno
2000, e la
Libreria virtuale Psicoanalisi Bookshop, PBS Zed, che nasce nell'ottobre
2001."

COSA FA ZEPHYRO:
"Pubblica le collane
Anelito, Anima & Spirito, Blu lontano, Discipline
Eccentrica, Film & Psiche, Primavera, e
gestisce PBS,
la prima libreria di psicoanalisi on line. Nata a Milano nell’ottobre
2001 come filiazione del progetto editoriale, inizialmente come semplice
sito esplorativo e come portale nel 2004, ha raggiunto in breve tempo
più di 10.000 visite al mese.
Oggi ha oltre 1.000.000 di accessi mensili e sempre
più numerosi/e iscritti/e alle newsletter quindicinali, in prevalenza psicoterapeuti di vari indirizzi, studenti e docenti di
psicologia e persone comunque interessate al vasto campo delle scienze
umane."
17) Centro di Documentazione e Studi delle Donne, Cagliari
(http://www.cdsdonnecagliari.it/
)
- totali
15.000
€ elargiti a fondo perduto per sostenere l'attività nella contingenza
critica di riduzione delle risorse provenienti da
entrate istituzionali.
COS’E’ IL CDS DONNE DI CAGLIARI:
"La
divisione sessuale del lavoro ha costretto la donna nel ruolo di
riproduzione della specie
e
ha segnato il suo corpo, quindi le sue capacità espressive, censurandola
nel pensiero, nella gestualità, nella parola, nella scrittura" (dal
primo manifesto della Cooperativa, 1977). In quell'anno alcune donne,
riflettendo su questo pensiero, maturato a partire dalle proprie
esperienze, si convincono della necessità di dare visibilità alla
cultura, alla ricerca, alla politica e alla storia delle donne e si
riuniscono in cooperativa aprendo a Cagliari la Libreria delle donne.
La sede di Via Lanusei 15 diventa un punto di riferimento per la
presentazione di libri, dibattiti, seminari, laboratori. In una città di
piccole dimensioni una libreria specializzata non resiste alle
esigenze commerciali e la cooperativa decide di dedicarsi alla creazione
di un Centro di documentazione e continua a portare avanti l'attività
culturale e politica. La riflessione condotta dalle donne aveva intanto
messo in luce quanto poco "neutro" fosse il lavoro archivistico e
biblioteconomico
e quali implicazioni politiche fossero presenti nei confronti
dell'attività intellettuale delle donne in un campo valutato come
esclusivamente tecnico e specialistico. La decisione di far circolare i
saperi delle donne, ha reso
perciò
necessario
procedere all'organizzazione del materiale documentario secondo due
direttrici. Da una parte scegliere una modalità di classificazione e
catalogazione che rispondesse sia alle regole catalografiche
internazionali che alle esigenze di rappresentazione dei documenti
presenti nel Centro, dall'altra rafforzare i rapporti con gli altri
Centri di documentazione delle donne per realizzare una rete informativa
e bibliografica nazionale con l'adozione di un catalogo collettivo. La
Rete Lilith, di cui il Centro di Cagliari è socio promotore, nasce da
questa esigenza. Il Centro è convenzionato con l'Università degli Studi
di Cagliari e con l'Ufficio Orientamento delle Università di Cagliari e
Sassari per l'attivazione di tirocini.

COSA FA IL CDS DONNE DI CAGLIARI:
“I
settori di attività della Cooperativa riguardano Attività di
documentazione, di r, icercadi formazione. Inserito nel Sistema urbano
di lettura, con una convenzione con l'assessorato alla Cultura del
Comune di Cagliari, il Centro di documentazione raccoglie il materiale
documentario sulla memoria, la politica, la cultura e la storia delle
donne, la legislazione regionale, nazionale ed europea che riguarda le
donne; offre la consultazione gratuita ed il prestito a domicilio di
libri, riviste e documenti posseduti dal Centro; informa sul materiale
documentario della Base Dati Nazionale LILITH, sul materiale librario
specializzato posseduto dalla Biblioteca Provinciale di Cagliari, sul
materiale librario specializzato posseduto dalla Biblioteca Comunale Is
Bingias, sul materiale documentario del Centro di documentazione della
Commissione Regionale Pari Opportunità, sui programmi televisivi
realizzati sulle donne e da donne registe della Sede RAI Regionale.
Fornisce servizi specializzati nel settore della documentazione:
raccolta di dati, bibliografie, collegamenti Internet con Biblioteche e
Banche-dati. Ha stipulato una convenzione con L'Università degli Studi
di Cagliari e con l'Ufficio Orientamento per l'attivazione di tirocini
post laurea. Organizza convegni,
mostre, seminari, il laboratorio di lettura e analisi politica
"Screditare le parole vuote",
presentazione di libri e riviste”.
18)
Centro della Famiglia di Bresso (Milano)
- totali 15.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto "Incontri
nelle storie al femminile".

COS’È IL CENTRO FAMIGLIA di Bresso
Il
Centro è un consultorio di ispirazione cristiana. Presente nei Tavoli
del Piano di Zona, collabora in rete con le associazioni di volontariato
del territorio, con centri di ascolto, Caritas, centri culturali, scuole
primarie e secondarie di primo grado del territorio, Università
Cattolica di Milano, ASL, CPS..."
COSA FA IL CENTRO FAMIGLIA di Bresso
Attraverso molteplici figure professionali, (psicoterapia, ginecologia,
ostetricia,
consulenze legali, eccetera) il Centro “assicura servizi di
accoglienza e tutoring”. Il Trust ha finanziato in particolare il
progetto "Incontri nelle storie al femminile", pensato da donne per
donne.
19) Asociación Jatarishun Warmicuna
di San Pedro, Ecuador
-
totali 3428 € elargiti a fondo perduto per il progetto "Artigianato e
tessuti per abiti".
-
totali 3428 € elargiti a titolo di prestito senza interessi ancora per
il progetto "Artigianato e tessuti per abiti" (scadenza prestito aprile
2018).

COS’È E COSA FA JATARISHUN WARMICUNA
Jatarishun Warmicuna è una
associazione nata per volontà di quindici donne di varie età della
comunità rurale di San Pedro in Ecuador. Il loro scopo è lavorare
insieme producendo abiti e decorazioni per abiti e per la casa,
aggiungendo un'attività di commercio diretto della loro produzione.
20) Associazione Orlando -
Server Donne
di Bologna
- totali
54.000 € elargiti a fondo perduto per le annualità 2013 (18.000 €) 2014
(18.000 €) e 2015 (18.000 €) a sostegno del Server Donne.

COSA SONO E COSA FANNO L'ASSOCIAZIONE ORLANDO, IL SERVER DONNE, IL
CENTRO DELLE DONNE, LA BIBLIOTECA... A BOLOGNA?
È un mondo da scoprire, se non lo
conoscete: nella sede splendida dell'ex Convento di santa Cristina, ci
sono femministe impareggiabili. Da un progetto nato negli anni Settanta
come Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne per
opera dell'Associazione Orlando, è poi arrivata la Biblioteca, e poi
ecco l'Archivio delle Donne, e poi il Centro Risorse di Genere, e poi il
Server Donne, e poi R@W (Recycle @ Women) e poi la Libreria Casa
Editrice digitale, e poi e poi e poi... Impareggiabili e senza sosta, le
amiche bolognesi!
21) Associazione
CERCHIO SACRO DELLE DONNE
- totali 1.080 € elargiti a fondo perduto per le annualità 2013 (540 €)
e 2014 (540 €) a sostegno del Progetto "Stella del Mattino" di
Monticello Amiata (Gr).

COS’È IL CERCHIO SACRO DELLE DONNE
Nasce
nel 2004 "dalla visione e dal sogno di sedere in un cerchio di sorelle
per condividere insegnamenti matriarcali, per condividere le nostre
storie, per risvegliare il nostro potere di donne, con l'intento di
ricevere e ritrovare l'antico sapere femminile tramandatoci dalle nostre
antenate che hanno custodito la conoscenza."
COSA FA IL CERCHIO SACRO DELLE DONNE
"Propone incontri e seminari in
cui donne di tutte le età possono contattare la sacralità del femminile
e la loro creatività infinita. È il diritto di nascita di ogni donna
ricevere questi insegnamenti per camminare in bellezza nella
nostra vita quotidiana e per fare la differenza nel mondo."
All’interno di queste
attività il Progetto Stella del Mattino, per donne dai sedici ai
ventisette anni, prevede incontri
preliminari sulle Culture di Partnership - cioè sul lavoro di Marija
Gimbutas e della sua studiosa e “erede” Riane Eisler – e poi inserimento
delle giovani partecipanti nei seminari del Cerchio Sacro.
22) Enciclopedia delle Donne
- totali 3.500 € elargiti a fondo perduto, per il
rifacimento del sito web (Enciclopedia
delle Donne)
- totali
12.500 € elargiti a fondo perduto per il progetto della mostra “La
Signorina Kores e le altre. Donne a Milano 1950-1970”.
COS'È L'ENCICLOPEDIA DELLE DONNE
Nata il 30 luglio del 2010, la Società
per l'Enciclopedia delle donne è una Associazione Culturale senza fini
di lucro. Socie e soci sono benvenute e benvenuti, e possono contribuire
a rinsaldare il futuro dell'Enciclopedia.
www.enciclopediadelledonne.it

COSA FA L'ENCICLOPEDIA DELLE DONNE
"Qui
costruiamo l'Enciclopedia delle donne. Ci sono tanti pezzi sparsi di
questa enciclopedia possibile: Centri di documentazione, Librerie,
Associazioni, Biblioteche, Archivi, Università, siti, ovunque la
ricerca, la tessera del mosaico. Contraccambiamo questo immenso lavoro,
già avviato prima di noi (prima, prima, prima) con la costruzione di
questa Enciclopedia, cioè un'operazione che da sempre si propone di
radunare, costruire e divulgare. Che cosa? Intanto la conoscenza, nomi e
cognomi (...) ogni singola storia va in un paesaggio pieno di storie, e
tutto diventa la Storia. Ma senza la storia delle donne - di tutte le
donne - non si fa una bella Storia: si fanno degli schemi (...) delle
approssimazioni che non somigliano più a niente."
23)
CENTRO BENESSERE MATERNITA'
DI FIRENZE
- totali
30.000 € elargiti a fondo perduto per il Progetto Benessere Maternità a
Impruneta (Firenze)
- totali
30.000 € elargiti a titolo di prestito senza interessi, ancora per il
Progetto Benessere Maternità (scadenza dicembre 2018).
www.benesserematernita.it

COS'È E COSA FA IL CENTRO BENESSERE
MATERNITÀ
Il CBM è un
progetto della
Scuola elementale di Ostetrica - che ha
"un corpo docenti formato da ostetriche provenienti da diverse città
italiane con esperienza decennale, coadiuvate da un staff organizzativo
tutto al femminile".
Pur avendo
incontrate più difficoltà del previsto, il progetto CBM continua nel
desiderio di realizzare "un luogo dove valorizzare la competenza
materna, socializzarla e restituire alle donne il timone del loro
divenire, essere o non essere madri. (...) L'obiettivo è unire
l'attività della Scuola a un servizio concreto per le donne, liberando
la nascita dalla sua segregazione medica e dai tabù antichi. (...) Il
progetto prevede la collaborazione di una scuola steineriana, dall'asilo
alla maturità, e altre attività formativa e di salute."
24) Associazione Onlus Nondasola
di Reggio Emilia (www.nondasola.it)
- totali 3.000 € elargiti a fondo perduto, per il "Progetto
In-differenza".

COS'È
E COSA FA L'ASSOCIAZIONE NONDASOLA
L'associazione
si è costituita nel 1995 (è diventata onlus dal 1998) con lo scopo
principale di "offrire sostegno concreto alle donne che decidono di
uscire da situazioni di violenza e di maltrattamenti".
"Uscire dalla
violenza è possibile attraverso il dirsi, il confrontarsi, il
relazionarsi, uscendo dal muro di silenzio e di vergogna".
Nondasola fa
parte di D.i.Re, l'associazione nazionale che "raccoglie in un unico
progetti i sessantadue Centri e le Case delle Donne che in vent'anni di
attività hanno dato voce a sapere e studi sul tema della violenza alle
donne, supportando migliaia di donne ad uscire insieme ai propri figli/e
dalla violenza e a conquistare la libertà."
Il Progetto
In-differenza, avviato dal 1999, prevede un'attività di formazione, con
finalità di prevenzione, rivolta a docenti e studenti delle scuole di
Primo e Secondo Grado con la finalità di agire sulla relazione maschile
femminile per educare alla reciprocità e prevenire qualsiasi forma di
violenza.
25) Associazione Arcilesbica di Bologna
(Arcilesbica
Bologna)
- totali
1.500 € elargiti a fondo perduto per il "Festival di cultura lesbica Soggettiva
2013".

COS'È
ARCILESBICA BOLOGNA
"Costituita
e diretta da donne, l'Associazione nasce nel 1998 a conclusione di un
percorso articolato di autonomia e di autorappresentazione delle
lesbiche dentro il movimento omosessuale misto sia nazionale sia locale."
COSA FA ARCILESBICA BOLOGNA
"Tra le varie attività
del circolo si trovano dibattiti politici, presentazioni di libri,
proiezioni video, la consolidata e autorevole rassegna Soggettiva
(letteraria e cinematografica) all'interno di Gender Bender,
convegni su temi di attualità politica, corsi di formazione, spettacoli
teatrali, pride e feste. Innumerevoli le campagne di sensibilizzazione
contro l'omofobia e le discriminazioni cui il circolo ha partecipato,
per l'autodeterminazione delle donne, per la tutela della salute e
contro la violenza alle donne."
26)
Stefania Pigliacampo come
rappresentante del gruppo di donne che avvia il progetto CASAMICA in
attesa della costituzione di ALVEARE CAGLIARI
-
totali 15.000 € elargiti a fondo perduto per il primo (2013/14) anno di
affitto della sede, in attesa della costituzione dell'Associazione
Alveare Cagliari.
Associazione Alveare Cagliari
- totali
15.000 € elargiti a fondo perduto, per il secondo (2014/15) anno di
affitto della sede.
27) ESTER BIASINI, LECCE
- totali 7.500 € elargiti
a fondo perduto per il progetto Donne Insieme, di
Cohousing anziane.
Il progetto di Ester Biasini offre
a cinque o sei donne anziane rimaste a vivere sole, e senza famigliari,
di abitare con altre ricevendo vitto, alloggio, compagnia, e assistenza
medica e infermieristica su richiesta - a prezzo abbordabile.
28)
ASSOCIAZIONE FUORICAMPO DI BOLOGNA
- totali 1.000 € elargiti a fondo
perduto per il Bologna Lesbian Film Festival 2014 "Some
Prefer Cake".
29)
Associazione Albero
di Antonia, Orvieto
www.alberodiantonia.org
- totali
30.000 € elargiti a titolo di prestito senza interessi (scadenza maggio
2015) utile a far fronte agli impegni in
attesa di ricevere le somme vinte con il bando del Dipartimento Pari
Opportunità.

COS'È
L'ALBERO DI ANTONIA
"Siamo un
gruppo di donne di diversa estrazione e provenienza, accomunate dal
bisogno di unirsi per contrastare la violenza alle donne, in tutte le
sue forme." L'associazione si è costituita l'8 marzo 2005 e
dal 1° gennaio 2015 fa parte della rete nazionale D.i.Re, donne in rete
contro la violenza.
COSA FA
L'ALBERO DI ANTONIA
Le
donne dell'associazione gestiscono come volontarie il Centro di Ascolto
Antiviolenza, organizzano incontri pubblici di vario genere e corsi di
varia natura, in un'ottica di prevenzione e prevenzione delle buone
pratiche.
30)
Associazione CASA DELLE DONNE di Milano
(http://casadonnemilano.it)
- totali
10.000 € elargiti a fondo perduto per
l’apertura e la realizzazione dei primi interventi necessari per il
progetto “Casa delle Donne di Milano” nello spazio assegnato
all'Associazione a seguito d'un bando del Comune.
- totali
10.000 € elargiti a titolo di prestito senza interessi (scadenza
dicembre 2019) per lo stesso progetto.

COS'È
L'ASSOCIAZIONE CASA DELLE DONNE DI MILANO
“Grazie a un’iniziativa della Commissione Pari Opportunità del Comune di
Milano, alla fine del 2011 si formano i primi Tavoli di lavoro delle
donne di Milano: lavoro, salute, spazi. Il Tavolo Spazi raccoglie
l’esigenza di avere in città una Casa delle Donne, sull’esempio di
esperienze in altre città italiane ed estere. Partendo innanzitutto dai
propri desideri e attraverso molti incontri (anche vivaci), si struttura
l’idea di una “Casa” che guardi non solo alle aspirazioni di ciascuna,
ma soprattutto alle esigenze delle diverse donne che abitano la nostra
città.
Per essere in grado di
partecipare al bando indetto dal Comune di Milano per l’assegnazione di
spazi, il 24 settembre 2012 il nuovo soggetto di cittadinanza attiva
rappresentato dal Tavolo, dopo un lungo lavoro collettivo e molto
partecipato per elaborare lo Statuto, si costituisce nella Associazione
di promozione sociale “Casa delle Donne di Milano” e nomina il Consiglio
Direttivo, composto da 11 donne con età, storie ed esperienze molto
diverse. In poco tempo si iscrivono più di 350 socie, con l’appoggio di
oltre 60 associazioni già attive sul territorio.
Nel giugno 2013 il
progetto
elaborato dall’Associazione vince il bando comunale per l’assegnazione
di spazi e a dicembre viene firmato il contratto con il Comune per la
concessione dei locali dell’ex scuola di via Marsala 8.
All’inizio del 2014 la Casa
delle Donne di Milano apre finalmente i battenti.”
COSA FA
L'ASSOCIAZIONE CASA DELLE DONNE DI MILANO
La
casa si organizza in gruppi di lavoro, ciascuno con una o più referenti,
tutti aperti alle capacità e alle proposte delle socie. Esistono i
gruppi Ricerca Fondi, Laboratorio Interculturale, Benessere e Movimento,
Città bene comune, Sportello degli sportelli e Rete delle reti, Ufficio
stampa, Comunicazione, Networking internazionale, Progetto spazi,
Amministrazione e tesseramento, Libri, Autocoscienza, Scuola di italiano
delle donne per le donne.
31) Silvia Pelosi, Tesoriera del Gruppo UDI denominato
UDIHUB di
Milano
- totali 1.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto "Lavoro
nonlavoro".
COS'È
E COSA FA UDIHUB
Il
gruppo, costituitosi nel 2012 come gruppo UDI Milano perciò aderendo e
assumendo lo Statuto nazionale dell'UDI (Unione Donne Italiane) - vuole
"valorizzare e proseguire il lavoro svolto nel 2007 per la proposta di
legge popolare Norme di Democrazia Paritaria per le Assemblee Elettive
dentro la campagna UDI 50E50".
32) Associazione
APRITI CIELO!
di Milano
- totali
5.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto "Conflitti".

COS'È
APRITI CIELO!
L'associazione APRITI CIELO! nasce nell’ottobre 2012 con lo scopo di
creare “un luogo nel quale far convivere pratiche creative e ambiti di
riflessione, aperto a progetti che favoriscono l’interazione di
esigenze, interessi e provenienze differenti."
COSA FA APRITI CIELO!
L’Associazione si propone di offrire incontri pratici e teorici, mostre
di pittura e fotografia, conferenze e incontri tematici, presentazioni
di libri e spazi di lettura condivisa, corsi di apprendimento con
l’obbiettivo di favorire il benessere psicofisico attraverso manualità o
attività motorie, corsi di formazione e informazione su temi di
interesse sociale.
Con il Progetto Conflitto si è voluto uno spazio di confronto sul tema
del conflitto, coinvolgendo singole artiste/i
(pittrici/pittori, performer, film maker, poete /poeti, attrici/attori),
gruppi e associazioni culturali. Si è voluto
"dare corpo e spazio a
pensieri, riflessioni, considerazioni a partire dalle origine del
conflitto, dalla percezione individuale e collettiva che ne hanno le
persone coinvolte. Lo scopo è quello di arrivare al conflitto fondante:
quello sessuale."
33)
Associazione ARCHIVIA di Roma
(
www.archiviaabcd.it )
- totali
15.000 € elargiti a fondo perduto (5.000 € ogni anno per il triennio
2014/2016) per il progetto "Adotta la Biblioteca".
Archivia, tranche 2017 - 2018
- 15.000,00 euro.

COS'È
ARCHIVIA
Archivia è una
Biblioteca/archivio - all’interno della
Casa Internazionale delle Donne di Roma
- specializzata in storia e cultura delle donne. L’associazione si è
costituita nel 2003 per “iniziativa di associazioni formatesi in alcuni
casi fin dai primi anni Settanta del Novecento” con l’obiettivo di
raccogliere salvaguardare e socializzare i materiali della cultura
femminista.
COSA FA ARCHIVIA
"Raccoglie le produzioni della teoria e della pratica del movimento
femminista dalla fine degli anni '60 a oggi - scandite dalle lotte per
l'emancipazione delle donne, splendidamente documentate dagli archivi
fotografici.”
Oltre agli archivi,
gestisce la biblioteca e un'emeroteca ricchissime, con manoscritti,
tesi, materiali preziosi di documentazione, fotografie, manifesti,
materiali audiovisivi. I Fondi hanno ottenuto il riconoscimento di
"patrimonio storico" dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio. Dal
2004 è parte della Rete
Lilith . Dal 2005 partecipa al Servizio
Bibliotecario Nazionale e al progetto
Archividelnovecento Dal 2007 i libri ricevuti dalle
case editrici vengono catalogate e eventualmente recensite nella
rubrica Leggerete a
cura di Stefania Zambardino."
34)
Associazione Utopia -
DWF,
Roma
- totali
5.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto della collana
editoriale "Ciliegie".

COS'È
E COSA
FA DWF
DWF – acronimo di Donna Woman Femme - è una rivista trimestrale che dal
1975 “costituisce un riferimento essenziale per chiunque si occupi del
pensiero politico e della cultura delle donne in Italia e nel mondo.” A
diffusione nazionale, la rivista è edita dall’Associazione Utopia,
“proprietaria della testata, che provvede in proprio alla distribuzione
per abbonamento e in libreria.”
COS'È
IL PROGETTO "CILIEGIE"
DWF ha pubblicato per quarant’anni gli scritti di molte intellettuali e
attiviste femministe italiane e internazionali; guardando il catalogo
sarebbe possibile ricostruire una storia della cultura e i percorsi del
femminismo in Italia, rintracciare le influenze di pensiero e le
“geografie affettive della redazione della rivista” ma – hanno ragionato
le donne dell’attuale redazione – “non sempre siamo state in grado, nel
lavoro redazionale ordinario, di cogliere le tracce di un’evoluzione di
pensiero importante in alcune autrici.” Per “rimediare e reimparare”
hanno perciò deciso di dare avvio a una sorta di “autoarcheologia”
riorganizzando gli scritti per autrice: “rileggere e ripubblicare gli
scritti e/o i percorsi per autrice, isolando quelli che ci sembrano più
significativi per l’oggi”.
"Ciliegie" perché: "se ne può fare indigestione facilmente; sono auto
consistenti; colorano la bocca di rosso; sono nelle canzoni popolari da
sempre; (...) chi mangia le ciliegie conosce l’arte del vivere; (...)
vengono bene nei tatuaggi; (...) si accoppiano in bocca
spregiudicatamente...”
35) A.B.A.P.
Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi,
Bari
- totali 100.000 € elargiti
a titolo di prestito senza interessi (scadenza ottobre 2015) per il
progetto di realizzazione di corsi di formazione per Aspiranti
imprenditrici agricole. Il prestito è stato interamente restituito nel
mese di febbraio 2015.

COS'È
E COSA FA A.B.A.P.
L’associazione di promozione sociale dei Biologi Ambientalisti Pugliesi
è nata a Bari nel 1995. Si dedica alla formazione professionale - (cioè
all’alta formazione post laurea, a corsi di specializzazione e
aggiornamento, all’istruzione e alla formazione tecnica superiore) - ma
anche alla ricerca di base e applicativa nei settori delle scienze
biologiche, umane, ambientali, agroalimentari e della nutrizione.
L’obiettivo che A.B.A.P. si è posta sin dalla sua nascita è “dare un
contributo alla definizione di un modello di società in armonia con la
vita”.
La squadra
operativa di A.B.A.P. è composta (nonostante quei maschili nel nome
dell’associazione) da donne: alla direzione generale Elvira Tarsitano,
alla direzione amministrativa Debora Clorinda Brancasi con alla
segreteria Carla Antonia Accetta; la direttrice della formazione è
Valeriana Colao, e la progettista formatrice è Palma Sinibaldi.
Il prestito di 100.000 € era finalizzato al
finanziamento di sessantasei voucher attribuiti dalla Regione Puglia
nell’ambito della misura 331 azione 1. Beneficiarie corsiste residenti
nella Provincia di Lecce. Ogni voucher ha avuto un importo variabile
compreso tra i 1.800 e i 3.000 € e consente la frequenza ad un corso
finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro per la diversificazione
dei servizi in agricoltura: Masseria didattica (90 h), Agricoltura
sociale (150 h), Agricoltura sociale per l’infanzia e la longevità
attiva (80 h), Filiera bioenergetica (80 h). Per poter usufruire del
voucher, era necessario anticipare la somma al momento di inizio del
corso, la Regione Puglia avrebbe erogato il voucher, soltanto dietro
presentazione di fattura. Con il prestito del Trust è stato invece
possibile agevolare le corsiste e anticipare per loro la somma dovuta
per la frequenza del corso.
36)
Fondazione Cineteca Italiana,
Milano
(Fondazione
Cineteca Italiana)
- totali
2.000 € elargiti a fondo perduto per la promozione e diffusione del film Difret presso
il pubblico giovane e nelle scuole.

COS'È
E COSA FA LA CINETECA ITALIANA
Dal
1947, anno della sua costituzione a Milano, la Cineteca Italiana
(diventata Fondazione dal 1996) svolge attività di conservazione e
valorizzazione del patrimonio filmico e diffusione della cultura
cinematografica sia in Italia sia all'estero. Organizza proiezioni
cinematografiche, gestisce il piccolo e prezioso Museo Interattivo del
Cinema, custodisce l’Archivio Film e Restauri (con oltre ventimila
titoli della cinematografia mondiale), la Fototeca e la Manifestoteca.
DIFRET - Il coraggio per cambiare
Prodotto da Angelina Jolie, scritto e diretto da Zeresenay Berhane
Megari, il film racconta il cambiamento di un Paese (l'Etiopia) in cui è
in atto una lenta sanguinosa trasformazione segnata dalla violenza
maschile sulle donne. Lo fa raccontando la storia vera di Hirut. (Vuoi
vederne il trailer? Clicca
qui)
37) LÌbrati,
Libreria
delle donne di Padova
- totali
3.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto di apertura a Padova di
una Libreria delle donne.

COS'È
LÌBRATI
È un progetto di Chiara Melloni, Ilaria Durigon e Laura Capuzzo, che si
raccontano così: “Abbiamo poco più di trent'anni e ci siamo conosciute
da studentesse a Padova. È bastato poco per innamorarsi di questa città
e dopo svariati anni di studio e lavoro in giro per il mondo, l'abbiamo
scelta come nostra patria d'elezione. Perché Padova? Padova è una città
bellissima, ricca di arte e di cultura, ricca di potenzialità
inespresse... il luogo adatto per il progetto che avevamo in mente.”
COSA FA
LÌBRATI
“Una libreria
delle donne. Qualcuno si chiederà cos'è una libreria
delle donne... è una libreria specializzata sul mondo culturale
femminile: arte, poesia e letteratura di donne, studi di genere, un
luogo dove preservare e tramandare il prezioso sapere delle donne, per
farne buon uso nel presente e portarlo con noi nel futuro. È un luogo
capace “di ravvivare la vita della città e del suo centro storico. Una
libreria cambia il volto di una città. Essa è molto
più che uno spazio di commercio di libri. È un luogo in cui conoscersi e
incontrarsi. Un luogo dove tessere relazioni. Uno spazio di socialità
dove ciascuno si senta a casa. È un luogo dove discutere, imparare,
confrontarsi. Dove creare circuiti virtuosi di amicizia, conoscenza,
dove poter essere felici dando spazio alle proprie passioni.” La
Libreria apre nell’aprile del 2015 grazie all’aiuto di moltissime donne
e uomini, associazioni, gruppi, che hanno aderito alla campagna di crowfunding lanciata da Chiara, Ilaria, Laura.
38)
LUKI MASSA
- totali 10,000 euro per assistenza e
cure mediche, nella rubrica separata La Vita delle Donne

CHI E' STATA LUKI
MASSA
Luki Massa nasce il 24 febbraio del 1962 in Calabria; nel 1980 si
trasferisce a Bologna dove fonda il Tiaso – il primo collettivo
politico lesbico della citta'. E da li' comincia una instancabile,
travolgente attivita' attorno alle sue due passioni: il cinema e
la politica. Il cinema: regista di due cortometraggi inventa e cura
Immaginaria e Some Prefer Cake, unici festival internazionali
lesbici tuttora esistenti,
è direttrice artistica di Divergenti, il festival di cinema trans del
Mit (Movimento Identità Trans).
E il discorso politico, con l’Associazione Visibilia che fonda
del 1989, con le prime Settimane Lesbiche negli anni Novanta, il
Fuoricampo Lesbian Group dal 2002, il coordinamento Facciamo
Breccia. Figura di primissimo ordine per le lesbiche non soltanto
italiane, sempre disponibile a progetti intelligenti, sorridente e
gentile, nel 2014 si ammala di un male incurabile.
Circondata dalla cura della rete straordinaria di donne della sua vita,
Luki come ha detto Elisa Coco "si
e' affidata completamente al nostro amore, ed e' stata sempre serena,
anche quando ha perso progressivamente le funzioni cognitive:
ha sentito che tutto cio’ che aveva costruito in una vita
era li’ per lei". Si spegne serenamente nella notte fra il 5 e il 6
febbraio 2016. Se passate dal Cimitero Monumentale della Certosa, a
Bologna, andate a salutarla. Al campo 1962

39)
ASSOCIAZIONE LA MERLETTAIA (Via
Arpi 79, Foggia)
-
totali 5.000 euro elargiti a fondo perduto per contribuire a ripianare
un debito di affitto della sede, accumulato per un disguido e scoperto
nel 2016.
COS'E' L'ASSOCIAZIONE LA MERLETTAIA
"Il
Circolo Culturale La Merlettaia, nato a Foggia nel 1993 per iniziativa
di un gruppo di donne, è luogo di affettività, crescita culturale,
scambio politico."

COSA FA L'ASSOCIAZIONE LA MERLETTAIA
"Tutte
le iniziative nascono da una ricerca continua di autenticita', dal non
accontentarsi dell'esistente, dal desiderio che il mondo cambi a partire
dai singoli come nell’esperienza dell’autoriforma della scuola. E' una
finestra da cui guardare alla differenza femminile e maschile come fonte
di creatività, uno spazio dove ci piace accogliere anche opere d'arte e
interrogarci sul fatto che l'arte e' un linguaggio e tutte, tutti,
possiamo usarlo anche se da posizioni diverse, un angolo in cui
socializziamo cio' che leggiamo, studiamo e talvolta scriviamo, un luogo
da cui ripartiamo piu' ricche e ricchi per tornare in famiglia, nelle
scuole, fra gli e le amiche. Attive le collaborazioni con diverse
riviste: Via Dogana, Leggere donna, Insegnare… Il circolo e' in
relazione con la Libreria delle donne di Milano, la Comunità filosofica
Diotima, La citta' felice di Catania, Le Citta' Vicine e altri luoghi
della politica delle donne. Collabora con l'Università di Foggia."
40)
ASSOCIAZIONE ALVEARE CAGLIARI
- totali 15.000 euro elargiti a fondo perduto, per il terzo
(2016-2017) anno di affitto della sede.
COSA SONO GLI ALVEARI
Nata dal desiderio di Giovanna Foglia, l'Alveare e' una
associazione nazionale con differenti sedi locali, ciascuna con proprie
caratteristiche, tutte con un medesimo statuto.
COSA FANNO GLI ALVEARI
"Gli Alveari sono spazi multifunzionali dove arte,
musica, scrittura, teatro, cinema, politica e ballo si esprimono. Ci si
trovano anche una fucina dei saperi (consultori di varie
professionalita') e innumerevoli corsi. In alcuni si puo' mangiare,
bere, dormire. In tutti si possono avere scambi, migliorando le
relazioni tra donne."
La
sede nazionale e' alla Masseria
Le Sciare -
in Salento. Altre sedi per ora a Milano e Lecce. Purtroppo il progetto
cagliaritano non è riuscito a decollare.

41) ESTER
BIASINI
(Lecce)
- totali 6.000
euro elargiti a fondo perduto, nella rubrica separata La Vita delle
donne, per alleggerire le difficolta' economiche derivanti
dall'aggravarsi della malattia che l'aveva colpita e che l'ha portata
alla morte nel maggio del 2019.

42)
FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO
Via
Menabrea 13 – Milano
www.fondazionebadaracco.it
- totali 4.500 euro elargiti a fondo perduto in tre tranches da 1.500
euro per ripianare un debito con la casa editrice Franco Angeli,
accumulato perché i finanziamenti che avevano sempre ricevuti, per la
loro collana editoriale, dal Ministero per i beni culturali, a un certo
punto non sono stati più dati.
COS'E' LA FONDAZIONE BADARACCO
"Creata dal Centro studi fondato da Elvira Badaracco e Pierrette Coppa
nel 1979, voluta da Elvira che ha lasciato per questo il proprio
patrimonio e realizzata per l'impegno di Annarita Buttafuoco, allo stato
attuale e' l’unica Fondazione in Italia vincolata alla storia e alla
cultura delle donne riconosciuta dal Ministero Beni Culturali, autonoma
rispetto alle istituzioni e ai partiti. Negli anni abbiamo lavorato in
rapporto alle associazioni di donne, alle Università e alle istituzioni
culturali attive a Milano e sul territorio nazionale, conservando i
rapporti nel tempo stabiliti in ambito europeo. I finanziamenti,
vincolati a progetti, ci hanno consentito di valorizzare il patrimonio
documentario via via acquisito, coinvolgendo nel nostro lavoro (con
piccoli contratti) giovani donne interessate alla storia, passata e
presente, delle donne."
COSA FA LA FONDAZIONE ELVIRA BADARACCO:
"Scopo
della Fondazione è quello di promuovere lo studio della cultura e
dell'esperienza politica e sociale delle donne, con specifica attenzione
alla storia dell'associazionismo femminile e del femminismo."


43)
LUCIA
COLONNA Melendugno (Lecce)
-
totali 8.500 euro elargiti a fondo perduto nella rubrica separata La
Vita delle donne per cure odontoiatriche.
CHI E' LUCIA COLONNA
Nata
il 13 dicembre 1959, salentina di origine controllata, Lucia dal 2006
lavora per l’azienda agricola che ha in comodato i terreni della
Masseria Le Sciare ma appena puo' da' una mano con intelligenza
dedizione e creativita' a ogni impresa delle donne, salentine di
adozione, impegnate con il Trust, Le Sciare, gli Alveari di Lecce e di
Milano… In una intera vita di fatica e sacrifici, gravata spesso da seri
problemi famigliari, non ha mai rinunciato a avere un sorriso, un
sospiro, un sentimento fiducioso benche' provato dagli affanni. Quando
ha avuto davvero bisogno di sistemare i denti il Trust ha voluto
aiutarla in segno di gratitudine e di ricambiata fiducia.

44) ASSOCIAZIONE
VIMALA
Via
Canova 16 – Lugano (CH) -
https://www.associazionevimala.org/
Finanziamenti
elargiti a fondo perduto tra il 2016 e il 2021:
- totali 27.000 euro per la sala parto di Bylakuppe, in Nepal. Bylakuppe
e',
dopo Dharamshala, il secondo insediamento tibetano più grande al mondo
fuori dal Tibet.
-
totali 20.000 euro per emergenze in India. Le emergenze sono per cure
mediche a donne, dialisi, assistenza a anziane cieche, apparecchi
ortopedici per bambine handicappate, etc.
- totali 142.000 euro per borse di studio a ragazze, meritevoli ma
indigenti, che hanno gia' conseguito il diploma, - in India.
- totali 5.000 euro per bagni e lavanderia per le studenti del CHTS
(College for Higher Tibetan Studies),
ramo dell'Istituto di
Dialettica Buddista, nel villaggio di Sarah,
Dharamsala, India.
-
totali 10.000 € per un generatore per il centro di tessitura dei tappeti
del campo profughi tibetano di Miao, nell’Arunachal Pradesh, in India.
- totali 108.065 euro per la costruzione di una casa per
anziane nel campo profughe tibetane a Lugsam Sam Dublig (Karnataka,
India).

COS'E' VIMALA
Il
nome dell’associazione - Vimala o purezza deriva dal nome dell’ospedale
dermatologico di Mumbai per la cura della lebbra (e di infezioni HIV).
Costituita il 12 gennaio 1999 è un’associazione benefica, apolitica e
aconfessionale che persegue finalità di solidarieta' sociale a favore di
persone, soprattutto donne, svantaggiate a causa di condizioni fisiche,
psichiche, economiche, sociali o familiari. Lavora molto con gruppi di
volontarie e volontari che sostengono i tibetani e le tibetane fuggiti/e
dal Tibet, oltre a sostenere altri progetti indipendenti e necessari. Ha
progetti in India (a Delhi, a Chennai e nei campi profughi tibetani di
Bylakuppe, Dehradun, Dharamsala, Gurupura, Mainpat, Miao, Mundgod,
Kollegal, Paonta Sahib),
in
Bangladesh, Brasile, Guinea Bissau, Papua Nuova Guinea, Italia.

COSA FA VIMALA
Alcuni progetti sono “una tantum” e vanno da acquisti piccoli ma
indispensabili (materassi per ospizi o per asili), a altri più
importanti (attrezzature ospedaliere, jeep, trattori o autobus per il
trasporto degli studenti), fino a interventi molto onerosi e impegnativi
(costruzione di un
ospedale o di alloggi per ex prigionieri politici). Altri
invece sono progetti portati avanti annualmente, (integrazione
alimentare delle mense scolastiche, supporto economico al doposcuola
nelle missioni in varie parti del mondo, finanziamento parziale a scuole
per bambine e bambini disabili).

45)
PRIMO PIANO LIVING GALLERY, LECCE e LEONILDE CARABBA
- totali 1.290 euro a Primo Piano LivinGallery per
supporto finanziario a Leonilde Carabba per la Fiera d'Arte
Contemporanea Affordable Art Fair in Amburgo del 2019.
-
totali 5.000 euro a Leonilde Carabba per supporto finanziario della sua
vita.
COS'E' E COSA FA LA PRIMO PIANO LIVINGALLERY di LECCE
Fondata nel 1994 da Dores Sacquegna, - curatrice
indipendente a livello nazionale e internazionale, critica d’arte e
figura di spicco tra gli operatori e le operatrici culturali Puglia, e'
stata per dieci anni punto di riferimento per l'arte contemporanea
pugliese, anche per l'apertura a contaminazioni e apporti da parte di
artisti e artiste internazionali, in particolare dell'area statunitense,
latinoamericana e mediterranea. Dal 2015 Sacquegna ha intrapreso
l'esperienza della multimedialità, veicolando la proposta espositiva su
una piattaforma interattiva, la Project Room, che permette di visitare
virtualmente in 3D e 24h su 24 le mostre e le iniziative in programma, e
naturalmente di scegliere on-line le opere esposte.
CHI È E COSA FA LEONILDE CARABBA
Nilde Carabba e' nata a Monza nel 1938 e attualmente risiede a Milano ma
si definisce "una pittrice e una viaggiatrice che ama esplorare
territori e varcare confini". Tiene le prime mostre personali già nel
1961 e gli anni seguenti la vedono coinvolta sempre piu' profondamente
nel mondo dell'arte, dove ha il sostegno e l’influenza formativa di
artisti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Turcato, Tancredi, Jean Fautrier,
Piero Manzoni, Christo e, unica tra tanti uomini, Carla Accardi, la cui
forte presenza nel la rassicura sul suo diritto a esserci.
Nel 1966 comincia gli esperimenti sulla rifrazione della luce
ottenendo, con l'uso di microsfere di vetro, una superficie a intensita'
luminosa variabile secondo l'angolo di visuale e senza bisogno di mezzi
meccanici. Nel 1975 e' co-fondatrice della Libreria delle Donne di
Milano per cui cura una cartella di serigrafie di 9 artiste - Carla
Accardi, Valentina Berardinone, Tommaso Binga, Mirella Bentivoglio,
LeoNilde Carabba. Dadamaino, Grazia Varisco, Amalia del Ponte e Nanda
Vigo - presentata da Lea Vergine. Nel 1976 fonda con Carla Accardi,
Nedda Guidi, Eva Menzio, Suzane Santoro, Silvia Truppi e altre la
Cooperativa Beato Angelico. Lavora in Italia e in Germania, e ha un
bellissimo sito web:
https://www.leonildecarabba.it/

46)
NICOLE ADDATI SANSONETTI, architetta
https://issuu.com/nicoleaddatisansonetti/docs/portfolio_nicole_addati_sansonetti
-
totali 26.700 euro elargiti a fondo perduto in due tranches per borse di
studio.
CHI E' E COSA FA NICOLE ADDATI SANSONETTI
Nata a Lecce il 12 gennaio 1994, Nicole e' architetta. Ha studiato fra
il 2012 e il 2014 all'Accademia di Architettura di Mendrisio (CH), fra
il 2014 e il 2017 allo IUAV di Venezia conseguendo la laurea in
architettura (Bachelor of Science Degree in Architecture), la
specialistica in Architecture Construction and Preservation e il Master
in Architettura e Innovazione. Ha fatto un Erasmus alla TU Delft
University, la più grande e antica università tecnica olandese. Ha
lavorato alla Aires Mateus e Associados di Lisbona e al Carlos Zapata di
New York. Vive fra Lecce e gli States.

47)
MARINA RANALLI
- totali 2.500
euro a titolo di prestito infruttifero, - trasformabile in elargizione a
fondo perduto in caso di mancato buon esito del progetto, - per il
deposito alla camera di commercio di Ancona di un brevetto.
CHI E' E COSA FA NICOLE MARINA RANALLI
Ostetrica agli Ospedali Riuniti di Ancona, Marina vuole
brevettare un modello
di
utilità relativo a un presidio molto semplice per donne che abbiano
appena partorito: si tratta di una mutanda post-partum non sfilabile che
agevolerebbe molto sia le donne sia le operatrici nell'effettuare le
esplorazioni dei genitali.
Purtroppo Marina ha avuto un ictus e si è trovata in una condizione che
le ha impedito di proseguire nel progetto.
48)
ASSOCIAZIONE ALTA MAREA, Libreria delle donne di Bologna
Via
san Felice 16/a - https://www.bookdealer.it/libreria/103/libreria-delle-donne-di-bologna
e in Facebook.
-
Totali 6.000 euro per ripianare un debito generatosi nel 2015 per
disguidi e difficoltà in seguito a un cambio di gestione (e conseguente
passaggio generazionale).
COS'E' LA LIBRERIA DELLE DONNE DI BOLOGNA
"Siamo un gruppo di donne dell'Associazione femminile
culturale non profit Alta Marea. Abbiamo aperto la libreria nel maggio
96, dopo la chiusura della Librellula, per ricreare un luogo dove
intrecciare e valorizzare gli scambi tra donne nel comune amore per la
scrittura e i libri. Nel momento iniziale del nostro progetto ci hanno
guidato con i loro consigli e la loro esperienza le donne della libreria
di Milano, con cui da allora continua un prezioso rapporto di scambio, e
siamo state anche sostenute da alcuni gruppi di donne di Bologna, che
hanno appoggiato il nostro desiderio riconoscendo il valore e la
necessità di questo luogo per loro e per le donne della città."
COSA FA LA LIBRERIA DELLE DONNE DI BOLOGNA
"Nei
nostri scaffali abbiamo privilegiamo i testi di politica e filosofia,
preoccupandoci di conservare le tracce di un percorso di vita e di
pensiero femminile che dal secolo scorso fino a oggi e' stato poco o
parzialmente conosciuto nella sua ricchezza e che per noi e per altre e'
stato fondante per le nostre esistenze e ci aiuta ad interpretare il
mondo.
Facciamo anche attività di ricerca di testi introvabili,
fuori catalogo, di libri rari e di scrittrici poco conosciute, di atti
di convegni e di pubblicazioni di gruppi di donne. Su richiesta possiamo
fornire ricerche bibliografiche per biblioteche, scuole, gruppi,
studentesse o singole che si dedicano a studi specifici oltre ad
effettuare la vendita di libri con spedizione in contrassegno, per
corriere o posta.
L'attività di vendita dei libri si intreccia con
l'organizzazione di momenti pubblici, dove il ritorno economico è
secondo, viene cioe' di conseguenza al significato del pensare e del
fare. Presentazioni di autrici e di libri di recente pubblicazione,
seminari di studio su tematiche storiche, filosofiche, artistiche, e
spirituali: occasioni di incontro, serali o pomeridiane, aperte a
tutte/i e gratuite, di conoscenza e di discussione, di crescita per
ciascuna. La nostra libreria e' a volte itinerante: portiamo i nostri
libri in occasione di iniziative organizzate da altri gruppi, durante
convegni e settimane di studi. Il festival del cinema lesbico
'Immaginaria', il campo donne estivo presso la comunità valdese di Agape
sono due degli appuntamenti che si rinnovano di anno in anno e che ci
permettono di costruire relazioni di scambio politico."

49) COOPERATIVA SOCIALE I SEI PETALI
-
Totali 60.000 € elargiti a fondo perduto per attuare le azioni previste
da bandi (anticipandone le spese) per ampliare l’attività di accoglienza
e ospitalità notturna e avviare il nuovo centro di sostegno alle
professionalità di donne in disagio.
COS’È
LA COOPERATIVA I SEI PETALI
I Sei
Petali nasce dal desiderio e dalla volontà di creare autonomia economica
per le donne che hanno necessità di ricollocarsi nel mondo del lavoro,
dopo essere uscite da percorsi di maltrattamento e violenza.
COSA FA
LA COOPERATIVA I SEI PETALI
"Nata
dall’esperienza maturata dal centro antiviolenza, «Casa di Accoglienza
Donne Maltrattate di Milano» (CADMI) che ha sostenuto l’avvio del
progetto, la Cooperativa ha poi stipulato una Convenzione con
l’Assessorato Politiche del Lavoro, Sviluppo Economico, Università e
Ricerca del Comune di Milano. Attraverso un percorso di supervisione e
formazione alimentato costantemente, 6 donne diverse per età,
esperienze, culture, hanno rinnovato e aggiornato le proprie competenze
professionali e si sono unite nella creazione della Cooperativa, dando
inizio a questo progetto imprenditoriale: un progetto innovativo con un
alto e doppio valore sociale (reinserimento lavorativo e attività
svolta) che nasce a Milano come prima esperienza in Italia. Proprio per
questo, è stato scelto tra 340 progetti presentati e 169 successivamente
selezionati a livello nazionale, e ha vinto nel 2016 il premio CRESCO
AWARD Città sostenibili, promosso da Fondazione Sodalitas con il
patrocinio e la collaborazione di ANCI e la partnership di aziende
avanzate sul fronte della Sostenibilità. L’esperienza di accoglienza
fatta da queste donne su se stesse ha permesso di offrire alloggio
temporaneo a chi arriva a Milano per un breve periodo e desidera avere
un servizio di qualità, a un prezzo calmierato, in particolare per i
malati e loro familiari che vengono per cure sanitarie, lavoro, studio.
Per questi clienti le donne che lavorano in Cooperativa, dopo una
attenta analisi dei bisogni (tramite l’accoglienza telefonica), offrono
la soluzione più adatta a seconda delle specifiche esigenze attraverso
convenzioni stipulate con hotel, B&B, residence, appartamenti gestiti da
privati, attentamente selezionati Da maggio 2017 I Sei Petali gestisce
anche uno sportello di orientamento al lavoro per donne in situazione di
disagio della zona 5 di Milano."

50)
CASA
INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
via
della Lungara 19, casainternazionaledelledonne.org
-
totali 35.000 € elargiti a fondo perduto per la ristrutturazione della
Foresteria.
- totali 3.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto
La Casa (Spiazza), una programmazione della primavera estate 2019 che ha
messo al centro le donne nelle loro diverse manifestazioni e produzioni
culturali, artistiche e scientifiche.

COS’È LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
Dovremmo saperlo tutte, no? "La
Casa Internazionale delle
Donne è un progetto unico al mondo.
È situata
nell’complesso monumentale già denominato “Buon Pastore” (fin dal ‘600
adibito a reclusorio femminile), e destinato nel 1983 a finalità
sociali, con particolare riguardo alla cittadinanza femminile.
Nel
1987 Il Movimento Femminista Romano, a seguito dello sfratto dalla Casa
delle Donne di Via del Governo Vecchio - Palazzo Nardini - occupa la
parte seicentesca di Via della Lungara 19, rivendicando la prevista
destinazione e dando inizio a una lunga trattativa con il Comune per il
restauro e la consegna dell'edificio all'associazionismo femminile.
Nel
1992, finalmente, grazie al sostegno del Coordinamento donne elette del
Comune di Roma il Progetto Casa internazionale delle donne è elencato
tra le opere di Roma Capitale e approvato dal Comune stesso. E’ così che
La Casa Internazionale delle Donne diventa quell’organismo autonomo
preposto a valorizzare la politica delle donne, offrire servizi e
consulenze."
COSA FA LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
Questo luogo - laboratorio dove si coniugano la politica
di genere, l’incontro, le relazioni internazionali, la promozione dei
diritti, della cultura, delle politiche, dei saperi e delle esperienze
prodotte dalle donne e per le donne - ha oltre una decina di dipendenti
che con la loro professionalità conducono
- un ristorante, una segreteria organizzativa
-
una foresteria
-
un centro congressi
-
una biblioteca
-
un centro di documentazione…
Viene frequentata da oltre 30.000 donne l’anno.
Le molte associazioni consorziate mettono a disposizione:
-
avvocate che tutelano le donne che hanno subìto violenza
e
contro ogni
discriminazione che le colpisce…
-
corsi pre-parto e per donne in menopausa, consulenze
nutrizionali, sessuologiche e per l’interruzione di gravidanza,
trattamenti
di
riflessoterapia…
- consulenza e assistenza psicosociale, legale e di
mediazione culturale
alle donne vittime di violenza maschile, e del traffico
di esseri umani, per costruire azioni politiche che generino cambiamenti
culturali e trasformazioni in una società in cui la sopraffazione sulle
donne rimane
un fenomeno sociale e strutturale diffuso…
- consulenze lavorative e attività con persone disabili…
- un Family Lab per genitori e creature piccole…
Andateci. Andateci ogni volta che siete a Roma. La Casa
siamo tutte, tutte dobbiamo sostenere La Casa.

51) AIDOS -
(Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo)
Via
dei Giubbonari 30, Roma – www.aidos.it
-
totali 60.000 € elargiti a fondo perduto in cinque anni (dal 2017 al
2021) nel progetto Il Trust adotta Aidos
-
totali 10.000 € elargiti a fondo perduto per l’acquisto di un pulmino in
Nepal
-
totali 97.500 € elargiti a fondo perduto per due campi profughi in
Libano, tre tranches da 32.500€
-
totali 35.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto di Micro
credito alle donne in Etiopia
COSA FA AIDOS:
"AIDOS
collabora con organizzazioni partner nei diversi paesi per la
costruzione comune di progetti mirati ai bisogni specifici delle donne e
allo sviluppo di strategie comuni perché tali bisogni siano
soddisfatti. Ma la soluzione del problema specifico di una determinata
comunità, necessariamente circoscritta, non può bastare: bisogna
influire positivamente sulle politiche governative per contribuire a
migliorare le condizioni di vita di tutte le donne e della popolazione
del paese interessato. Per questo, tutti i progetti di AIDOS prevedono
anche un'importante attività di sensibilizzazione e informazione."

52)
ASSOCIAZIONE VITA DI DONNA ONLUS
c/o
Casa Internazionale delle Donne, Roma –
www.vitadidonna.it
- totali 5.000 € elargiti a fondo perduto per sostenere una campagna di
pressione nei confronti del Ministero della Salute, per la salute
sessuale e riproduttiva delle donne e il loro inalienabile diritto di
libera scelta in tema di riproduzione. Il lancio della campagna è stato
promosso con una conferenza pubblica alla Camera dei e delle deputate il
28 settembre 2018.
COS’È VITA DI DONNA ONLUS
È
un'associazione no profit che fornisce gratis consulenze, assistenza
telefonica e via mail per qualsiasi problema di salute della donna, un
ambulatorio per visite urgenti e informazioni su dove rivolgersi nella
sanità pubblica per qualsiasi aspetto della salute e della sessualità al
femminile. Ha sede, come numerose altre associazioni, all’interno della
Casa Internazionale delle Donne di Roma.
COSA FA VITA DI DONNA ONLUS
L’associazione,
che lavora in collaborazione con i centri antiviolenza, fornisce i
propri servizi su scala nazionale, e “non conosciamo nessuna
associazione o servizio pubblico che svolga un'attività analoga.” In un
anno si rivolgono a Vita di Donna (venendone a conoscenza tramite
Internet, o altre associazioni o istituzioni pubbliche, o per
passaparola) in media seimila donne per telefono e altrettante circa per
e-mail. L'età delle utenti varia dai quattordici ai sessant’anni,
provengono da tutta Italia e
ricevono
una consulenza, per un problema specifico, che il più delle volte si
esaurisce in 25-30 giorni: dubbi intorno alla contraccezione ormonale,
timori sulla gravidanza, il parto e l'allattamento (sostegno a domicilio
per donne a rischio di disagio psicosociale e assistenza domiciliare al
parto, ove la donna ne faccia richiesta), sostegno nell'applicazione
della 194, e malattie a trasmissione sessuale. Una particolare
attenzione è rivolta alle donne vittime di violenza maschile e al
sostegno alle adolescenti. Nel 5% dei casi il contatto si prolunga per
alcuni mesi e, in particolare, alcuni casi gravi di disturbi
dell'alimentazione sono stati seguiti fino al ricovero e successiva
risoluzione.
I
servizi – tutti gratuiti - consistono sia nell'erogazione delle
informazioni sanitarie che nell'invio nelle strutture pubbliche a alta
specializzazione dove ottenere consulenza. L'Associazione offre
direttamente sostegno psicologico, servizio di counseling e assistenza
ginecologica/ostetrica di 1° livello presso l'Ambulatorio delle
Ostetriche nella Casa Internazionale delle Donne di Roma. In caso di
difficoltà fa servizio di mediazione nei confronti dei servizi pubblici
telefonando direttamente e prendendo contatto con le istituzioni, e
assiste le utenti nel disbrigo della burocrazia.

53) ROSETTA CANNAS & GIOVANNA BIRAGHI
-
Totali 5.000 € elargiti a fondo perduto per la realizzazione di un
sitcom in undici puntate (con destinazione il web) dal titolo Laida e
Speranza.
CHI SONO E COSA HANNO FATTO CANNAS E BIRAGHI
Rosetta (Rosy) Cannas, - attrice e uno dei più bei nomi
del cabaret anni Novanta, con "la voce di Tina Pica, la cattiveria di
Lenny Bruce e l'energia
di Janis Joplin" - e Giovanna Biraghi, autrice e attrice,
sono due femministe instancabili nel proporre commedie di intelligente
umorismo e attente all’attualità. Insieme hanno scritto la sceneggiatura
di Laida e Speranza, una situation comedy comica che potete vedere in
youtube e
che racconta la vita all’interno di un ufficio dove la
capa Laida (Cannas) ha un apporto assai conflittuale con la stagista
Speranza (Cristina Pecora).

54)
ASSOCIAZIONE ALBERO DI ANTONIA,
Orvieto
www.alberodiantonia.org
-
totali 1.200 € elargiti a fondo perduto per il progetto “La scuola fa la
differenza”
COS'È L'ALBERO DI ANTONIA
"Siamo
un gruppo di donne di diversa estrazione e provenienza, accomunate dal
bisogno di unirsi per contrastare la violenza alle donne, in tutte le
sue forme." L'associazione si è costituita l'8 marzo 2005 e dal 1°
gennaio 2015 fa parte della rete nazionale D.i.R.E, donne in rete contro
la violenza.
COSA FA L'ALBERO DI ANTONIA
Le
donne dell'associazione gestiscono come volontarie il Centro di Ascolto
Antiviolenza, organizzano incontri pubblici di vario genere e corsi di
varia natura, in un'ottica di prevenzione e prevenzione delle buone
pratiche.
"Il
progetto Educativo/Attività Alternanza scuola-lavoro La scuola fa la
differenza è un laboratorio di educazione di genere per le Scuole
Secondarie, proposto in collaborazione con l’associazione Maschile
Plurale e rivolto a studenti di entrambi i sessi frequentanti le Scuole
Secondarie, ha l’obiettivo di promuovere una cultura capace di
valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile e costruire
nuove forme di convivenza improntate al rispetto."

55)
ENCICLOPEDIA DELLE DONNE
(Enciclopedia
delle Donne)
-
totali 5.000 € elargiti a fondo perduto, per la realizzazione di La
città delle donne: Guida al femminile della città di Milano.
COS'È
E COSA FA L'ENCICLOPEDIA DELLE DONNE
Nata
il 30 luglio del 2010, la Società per l'Enciclopedia delle donne è una
Associazione Culturale senza fini di lucro. Socie e soci sono benvenute
e benvenuti, e possono contribuire a rinsaldare il futuro
dell'Enciclopedia.
"Qui costruiamo l'Enciclopedia delle donne. Ci sono già
tanti pezzi sparsi di questa enciclopedia possibile: Centri di
documentazione, Librerie, Associazioni, Biblioteche, Archivi,
Università, siti, ovunque la ricerca, la tessera del mosaico.
Contraccambiamo questo immenso lavoro avviato prima di noi (prima,
prima, prima) con la costruzione di questa Enciclopedia, cioè
un'operazione che da sempre si propone di radunare, costruire e
divulgare. Che cosa? Intanto la conoscenza, nomi e cognomi (...) ogni
singola storia va in un paesaggio pieno di storie, e tutto diventa la
Storia. Ma senza la storia delle donne - di tutte le donne - non si fa
una bella Storia: si fanno degli schemi (...) delle approssimazioni che
non somigliano più a niente."
IL
PROGETTO LA CITTÀ DELLE DONNE
Ideato e proposto da Lorenza Minoli, architetta che dagli anni Settanta
si occupa del rapporto tra storia dell’architettura e storia delle
donne, e che da alcuni anni si dedica alla ricerca delle tracce storiche
delle donne nella città di Milano, il progetto prevede di pubblicare una
guida al femminile alla città di Milano che si propone, attraverso una
serie di itinerari, di "dare evidenza e significatività urbane alla
storia delle donne".

56) ASSOCIAZIONE ALVEARE LECCE
Via
san Pietro in Lama, 94 – Lecce
-
totali 15.000 € elargiti in due tranche (5.000 € nel 2018 e 10.000 € nel
2019) a fondo perduto per sostenere lo Sportello di Ascolto delle Donne
e come contributo alle attività dell’associazione.
http://alvearelecce.org/index.php -
https://www.facebook.com/alvearelecce.
COS'È ALVEARE LECCE
Luogo
di accoglienza e condivisione, di studio, di divertimento, di
formazione, creato dalle donne per le donne dove incontrarsi e poter
esprimere talenti, Alveare Lecce è una associazione di promozione
sociale senza scopo di lucro. È parte integrante del progetto Alveare
(cosiddetto Nazionale) di cui, come Alveare Milano, condivide Statuto,
intenzioni e obiettivi. È uno spazio di agio, di libertà femminile (che
è libertà per tutte e per tutti). Un luogo di socialità femminile creato
dalle donne per le donne.
Una sede meravigliosa in una casina leccese ristrutturata e circondata
da cinque ettari di uliveti, frutteti, prati, canneti, - insomma una
bellezza rara dove incontrarsi, ritrovarsi, esprimere e coltivare
passioni e talenti.
Possono associarsi a Alveare Lecce tutte le donne maggiorenni, di ogni
nazionalità, orientamento sessuale, etnia, religione, posizione sociale.
La tessera costa 10 euro annui, ma volendo si può dare di più. E siccome
Alveare Lecce è affiliata all'ARCI, storica associazione popolare con un
milione di socie/i e più di cinquemila circoli auto gestiti, gli
uomini amici di Alveare Lecce con tessera ARCI di altri circoli sono i
benvenuti in tutti gli spazi esterni dell'associazione durante gli
eventi promossi all'aperto, come concerti, feste, spettacoli teatrali.

COSA FA ALVEARE LECCE
"In
Alveare Lecce abbiamo tutto: cinema, teatro, musica, dibattiti,
presentazioni di libri, mostre d'arte, corsi, laboratori, collettivi di
riflessione, la Biblioteca Donatella Grasso, concerti, uno Sportello di
Ascolto, gruppi di autocoscienza, la Bottega di recupero e restauro
tornei di carte e tutto quello che il desiderio e lo scambio ci portano
e ci porteranno… Alveare Lecce ci accoglie con un Bar, dove ascoltando
buona musica si può bere un aperitivo con qualche speciale stuzzichino,
sorseggiare del tè e dopo cena attardarsi chiacchierando con liquori o
una cioccolata calda alle spezie. La cena per le Socie di Alveare Lecce
è servita al Ristorante, che offre una cucina appetitosa e sana di
piatti salentini e non, anche per vegane, vegetariane, intolleranti,
sempre con ingredienti quanto più possibile biologici e biodinamici. Sia
il Bar sia il Ristorante possono essere riservati dalle Socie per feste
private, compleanni e ricorrenze personali."

57) CENTRO STUDI PER LA STAGIONE DEI MOVIMENTI - PARMA
Via Saragat 33/a
- https://www.csmovimenti.org/
- totali 5.000 € elargiti a fondo perduto per la creazione di un
archivio della memoria femminista nel progetto “Una storia tutta per noi
- La biblioteca delle donne e i femminismi a Parma”.
COS'È IL CENTRO STUDI MOVIMENTI
Costituitosi a Parma nel 2000, il Centro studi movimenti è un istituto
di ricerca e UN centro di documentazione. Suo scopo è promuovere la
ricerca e la conoscenza delle dottrine, delle organizzazioni e dei
movimenti antisistemici dell’epoca contemporanea.
Nel suo archivio-biblioteca sono conservati libri, documenti e altro
materiale sulla storia delle mobilitazioni per l’eguaglianza e la
liberazione, dalle lotte dei lavoratori alle mobilitazioni
antimperialiste e per la solidarietà internazionale, dai movimenti per
la difesa dell’ecosistema alla liberazione dei generi, dalle battaglie
contro fascismi e intolleranze a quelle per una società aperta e
libertaria.

COSA FA IL CENTRO STUDI MOVIMENTI
Offre alle scuole tre percorsi didattici - ’68 e dintorni, che
supporta la didattica in classe con i risultati della più recente
ricerca storica, fornendo spunti interpretativi su alcuni nuclei
tematici che riguardano la storia del Novecento e, in particolar modo,
gli anni Sessanta e Settanta; i Viaggi di istruzione, in collaborazione
con CultureLabs di Reggio Emilia, sono esperienze formative che hanno
come obiettivo attivare consapevolezza storica nei giovani e
un’occasione per affrontare la storia contemporanea
attraverso i luoghi teatro della storia del Novecento e in particolare
della seconda guerra mondiale, della deportazione e della Resistenza; e
A misura di bambini - Percorsi di storia e
sulla differenza
di genere destinati a tutte le classi della scuola primaria.
Organizza corsi di formazione per docenti, visite guidate
a Parma, seminari e incontri, pubblica quaderni e DVD. Gestisce
l’archivio, - segnalato già nel 2006
dalla Soprintendenza archivistica dell’Emilia Romagna come “di notevole
interesse storico” – e
la Biblioteca Germinal, specializzata in saggistica umanistica, che
conta circa 30.000 volumi di storia, sociologia, filosofica politica e
antropologia. La sua sezione più importante è quella inerente la storia
di movimenti e partiti politici degli anni Sessanta e Settanta: corposo,
infatti, è il materiale a stampa prodotto dalle organizzazioni della
nuova sinistra e da gruppi di intellettuali impegnati nelle
mobilitazioni democratiche e sindacali.
È
convenzionato con la Regione Emilia-Romagna per la promozione della
Memoria del Novecento, con il Comune di Parma per la conservazione e la
catalogazione del materiale documentario e bibliografico e la promozione
di iniziative culturali e didattiche, e con l’Università degli Studi di
Parma e Bologna per i tirocini formativi e di orientamento degli
studenti. Dal gennaio 2017 è un ente associato all’Insmli, ora Istituto
nazionale "Ferruccio Parri".
Che cosa è il progetto
Una storia tutta per noi - La biblioteca delle donne e i
femminismi a Parma
"Il
movimento delle donne è stato senza dubbio tra i più innovativi dei
tanti deflagrati negli anni Sessanta e Settanta e motore della rottura
di vecchi equilibri e della grande trasformazione del costume, della
società e della politica italiana. Più che di femminismo, in realtà,
sarebbe corretto parlare di femminismi perché in quegli anni il
movimento delle donne fu piuttosto
complesso
e articolato, con specificità territoriali ben definite, con pratiche e
approcci teorici anche molto diversi tra loro. Dar conto di questa
complessità è dunque molto difficile, soprattutto in sede storiografica
– che è il campo di cui noi ci occupiamo. Da anni abbiamo di fronte a
noi il proposito di scrivere una storia dei femminismi a Parma – e della
Biblioteca delle donne in particolare – ma l’obiettivo continua a
sfuggirci per una difficoltà quasi intrinseca alla ricerca stessa. È
difficile narrare, secondo standard storiografici tradizionali,
esperienze, speranze, desideri e rotture che, nella gran parte dei casi,
non hanno lasciato tracce, sono rimasti grumi di memorie racchiusi nel
gruppo di autocoscienza o nel collettivo di donne che, spesso,
volutamente non hanno lasciato testimonianze scritte della propria
pratica".
La biblioteca delle donne - Un luogo separato e
radicale
La Biblioteca delle donne di Parma è stato un
luogo separato voluto nel 1979 da un gruppo di femministe che, dopo la
rottura con i gruppi extraparlamentari o i partiti politici in cui
avevano militato e con alle spalle anni di autocoscienza su corpo,
sessualità e relazioni fra i sessi, decisero di aprire uno spazio in cui
le donne potessero essere libere di confrontarsi e ascoltarsi, discutere
e raccontarsi. Il percorso che le portò a dar vita a un progetto
concreto, che fosse presente e ben visibile, fu simile a quello di molti
altri collettivi e gruppi di autocoscienza che, già a partire dal 1975,
sentirono l'esigenza di una "pratica del fare" e fondarono in molte
città luoghi di donne: librerie, biblioteche, case, case editrici. I
libri
‒
in particolare quelli delle "madri simboliche"
‒
furono uno degli strumenti scelti per interrogarsi, mettersi in
relazione e riconoscersi l'un l'altra, elaborare una maturazione “a
partire da sé” da riportare in una società che, nonostante le lotte
degli anni Settanta e i cambiamenti legislativi e sociali, rimaneva
intrisa di discriminazioni di genere. Intitolata nel 1988 a Mauretta
Pelagatti, una della fondatrici prematuramente scomparsa, la Biblioteca
fu sempre in stretta relazione con la Libreria delle donne di Milano e
rimase attiva per quasi vent'anni, elaborando documenti, ospitando
presentazioni di libri, riviste e mostre fotografiche, organizzando
cicli di film. Negli anni Novanta, sulla base di uno scambio reale sul
pensiero della differenza sessuale, essa aprì le porte anche agli
uomini. Chiuse nel 1997.
Le fonti per la storia dei femminismi
Il
fondo archivistico della Biblioteca delle donne
‒
conservato oggi presso il Centro studi movimenti
‒
è certamente molto prezioso ai fini di una ricostruzione dei femminismi
parmensi, ma non è sufficiente. Sarebbero infatti necessarie altre fonti
come la memoria, il racconto di chi quell’esperienza ha vissuto, pur
nella consapevolezza che certe esperienze come l’autocoscienza, il
partire da sé, la relazione tra donne non si raccontano così facilmente.
Sarebbero necessarie altre fonti per diversi ordini di motivi: innanzi
tutto perché sono molte le storie che non hanno lasciato traccia di sé e
che rimangono custodite solo nella memoria delle protagoniste. La fonte
orale rimane la via d'elezione per l'approccio ai temi della
soggettività e della memoria nei suoi meccanismi dinamici, nei rapporti
tra le storie di tutti e la cosiddetta grande storia. In secondo luogo
le fonti scritte che pur possiamo ritrovare negli archivi come il nostro
e nelle raccolte documentarie come quella della Biblioteca delle donne
rappresentano il materiale prodotto dai gruppi per l’esterno (manifesti,
volantini, opuscoli, spesso senza data). Fonti che, da sole, non sono
sufficienti a raccontare il sovvertimento radicale del mondo
tradizionale che i collettivi femministi hanno messo in atto, a partire
dalle pratiche di autocoscienza. Raramente si trovano trascrizioni di
riunioni, lettere e riflessioni personali.
Il
progetto
Il
problema delle fonti per la storia dei femminismi è certamente un
problema complesso e dunque, obiettivo di questo progetto è la raccolta
– propedeutica alla ricerca vera e propria
‒
di 20 testimonianze di femministe, militanti nei movimenti a Parma a
partire dagli anni Sessanta, per costruire un archivio di testimonianze
orali che non solo funga da piattaforma per lanciare una ricerca più
approfondita sui femminismi parmensi, ma che si costituisca come un
archivio della memoria femminista, nel quale dalle singole memorie
private si possa passare alla costruzione di una memoria collettiva.
L’obiettivo è raccogliere il racconto di gesti, atteggiamenti, stili di
vita, sogni e desideri tramite cui è maturata la formazione politica e
personale di giovani donne, dalle prime forme di emancipazione e rottura
con l’esistente che si manifestarono nel mondo femminile a partire dai
primi anni Sessanta, fino alla grande stagione dei femminismi del
decennio successivo.
58) LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO
-
Totali 1.000 € elargiti a fondo perduto a sostegno della mostra "VETRINE
DI LIBERTÀ LA LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO, IERI E OGGI"
COS'È
E COSA FA LA LIBRERIA DELLE DONNE DI MILANO
Dovreste saperlo bene… In ogni modo, la Libreria delle donne di Milano è
nata nel 1975 in via Dogana e dal 2001 si è trasferita in via Pietro
Calvi 29, con accanto il Circolo della Rosa, dove si tengono incontri e
iniziative. È una cooperativa di 60 donne e la gestione è assicurata da
turni volontari. La mostra finanziata con questo progetto si è tenuta
alla Fabbrica del Vapore nel periodo 01 Aprile - 06 Giugno 2019.
(da
exhibart, 14 aprile 2019)
40
artiste in mostra alla Fabbrica del Vapore e una serie di incontri
culturali e a sfondo politico, per raccontare una nuova storia
dell’arte. Ma Vetrine di Libertà – La Libreria delle donne di Milano,
ieri, oggi parla anche di uno spazio di incontro, riflessione e
immaginazione che con il tempo è diventato un punto di riferimento,
aperto al contemporaneo. E infatti, lunedì 15 aprile, si discuterà di un
movimento epocale, quello del Me Too, con Lia Cigarini, Marisa Guarneri
e Luisa Muraro, insieme alle artiste Elisabetta Di Maggio, Loredana
Longo, Stefania Galegati, Marina Ballo Charmet. Ci dice di più Francesca
Pausini, curatrice della mostra, insieme a Chitra Piloni, e animatrice
della Libreria.
Verrebbe da dire che “l’arte delle donne” stia vivendo un
periodo di riscatto non indifferente. Che cosa rappresenta, secondo te?
Un fenomeno passeggero? Una moda? La giusta ricompensa al fatto che –
nonostante si parli tanto di quote rosa, di uguaglianza e di stesse
possibilità – le donne (prendiamo per esempio il mercato dell’arte,
nella fattispecie delle aste) stanno ancora al di sotto dei colleghi
uomini?
«Nel riscatto c’è l’idea di superiorità, invece la
presenza tumultuosa delle artiste dall’inizio degli anni 90 del secolo
scorso, ha invertito la rotta. Il genere neutro maschile “gli uomini, i
mortali”, come dalla filosofia presocratica è stata definita la specie,
non funziona più o almeno scricchiola. Artista non è un aggettivo e
finalmente possiamo dire che l’arte è fatta da uomini o donne. Ci tengo
a sottolineare “o”, perché è una dizione semplice per nominare la
differenza tra i due. Certo il termine “umano” è nel linguaggio, per cui
io sono “critico” d’arte, “curatore”, nonostante Luce Irigaray, dal
1981, in Etica della differenza sessuale, suggerisca di declinare sempre
maschile e femminile. Nell’arte visiva le donne sono apparse più tardi.
Forse era più difficile impedire a una donna di scrivere: Jane Austen,
alzando un lembo della tovaglia del tavolo da pranzo, ha scritto romanzi
straordinari e innovativi, e Virginia Woolf con Una stanza tutta per sé
ha dichiarato l’urgenza di uno spazio di proprietà
delle donne. Nell’arte visiva le donne sono state eccezioni eccellenti,
anche se spesso lasciate a margine. Oggi non sono un fenomeno passeggero
perché indicano qualcosa che va oltre le discipline: l’arte visiva fin
dalla preistoria è una figura simbolica delle civiltà. Dire donne
artiste e uomini artisti è un cambio di civiltà? Credo di sì. Se non si
rincorre più l’Uno nella specie, nella religione, nell’arte, e
miglioriamo la società femminile, anche gli uomini possono vedersi
inclusi in un universo di due e ci sarà meno bisogno di riscatto
reciproco. Sapere che c’è dell’altro rispetto all’Uno è una cosa
preziosa per donne e uomini. In questo senso le quote rosa non intaccano
la sopraffazione maschile quando c’è, qualche piccola compensazione le
offrono ma, come dici tu, se entra in campo il denaro, la parità va
farsi benedire, e per assurdo proprio perché le artiste non sono più
eccezioni si sentono la coscienza a posto. Spesso mi sento dire, che
senso ha fare delle mostre di donne, ora ci sono e non c’è più problema.
Se fanno un prezzo più basso alle aste, non c’entra».
Scrivi: “Ieri e oggi la politica, l’arte, la filosofia,
la letteratura continuano a essere al centro dell’attività della
Libreria delle donne”. Come viene percepita, secondo te, questa
istituzione dalle nuove generazioni (non solo di donne)?
«La grande presenza di donne artiste ha promosso il desiderio di
studiare le opere e la partecipazione al femminismo di molte
protagoniste degli anni ’60-’70. È iniziato circa dieci anni fa e ora è
quasi una ricetta. Sono però molto contenta di questo e tento di capire
se e come il recupero del femminismo nell’arte influisce
nell’interpretazione di oggi. Quello che vedo alla Libreria delle donne
è un progressivo aumento d’interesse delle generazioni più giovani.
Chiedono i libri di Carla Lonzi, i cataloghi delle artiste degli anni
’70. Studiano. Fanno tesi. Durante il progetto Quarta Vetrina mi ha
colpito la ricchezza e la libertà di lettura dell’opera che era esposta.
L’opening consiste, infatti, in un dialogo tra me l’artista e il
pubblico, di varie età e provenienze, che si arricchisce di volta in
volta, tutti e tutte fanno domande, raccontano le loro impressioni, una
specie di “opera d’arte orale, collettiva”, molto speciale. Io mi auguro
sempre che in un’opera ci siano non solo tante interpretazioni, ma anche
tante intuizioni legate all’esperienza di chi la guarda. E in quegli
incontri ho spesso avuto conferma della mia idea che l’opera è un
“soggetto vivente” che si modifica attraverso i pensieri di chi la
osserva. La Libreria delle donne di Milano è un luogo molto allenato al
dialogo dove oggi, che nessuno più interviene nelle conferenze, si può
sperimentare una lettura dell’arte insieme all’artista e ai tanti e
tante alle quali è indirizzata. Ogni artista, donna o uomo, credo si
auguri che le sue figure siano viste da quante più persone possibili».

59) ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE MOSAICO
https://www.facebook.com/Oltremuralab
- totali 2.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto Donne Oltre
mura.
COS’È
L'ASSOCIAZIONE MOSAICO
L’associazione è costituita da sole donne, non ha scopo di lucro, svolge
attività di promozione sociale e ha finalità solidaristiche. Ha lo scopo
di perseguire l’interesse generale della comunità attraverso la
promozione umana e l’integrazione sociale. Promuove e realizza
iniziative di carattere educativo, formativo, culturale, ricreativo e
assistenziale per garantire le pari opportunità.
COSA FA L'ASSOCIAZIONE MOSAICO
Le
attività svolte sono interamente rivolte a donne provenienti da diversi
contesti sociali e culturali. In particolare, a donne detenute negli
istituti penitenziari, che vengono coinvolte in progetti teatrali. Per
esempio:
-
Ideazione e realizzazione di un laboratorio teatrale rivolto alle donne
detenute dell’Istituto Penitenziario Pagliarelli di Palermo;
-
Creazione della Compagnia Oltremura composta dalle attrici-detenute
dell’I.P. Pagliarelli di Palermo;
-
Partecipazione a “M’illumino di meno e leggo di più/Reading a lume di
candela”;
-
Realizzazione di 3 spettacoli teatrali con la Compagnia Oltremura, in
scena al Teatro Biondo di Palermo:
In
stato di grazia, 4 repliche – Istituto Penitenziario Pagliarelli, Teatro
Stabile Biondo – 1.400 spettatori – tra gli eventi di Palermo Capitale
della Cultura.
-
Organizzazione di eventi culturali con autrici contemporanee sensibili
alla tematica;
-
Seminari sul concetto di pena in collaborazione con l’Università degli
Studi di Palermo;
-
Laboratorio teatrale rivolto a donne dai 35 ai 65 anni presso Spazio
Kiklos Coworking Art di Bagheria …

60) ASSOCIAZIONE CULTURALE VISIBILIA
-
totali 6.000 € per l’organizzazione della XVª (2020), XVIª (2021), e
XVIIª (2022) edizione dell’International Film Festival Immaginaria.
https://www.immaginariaff.it/
http://www.visibilia.org/Chisiamo.htm
COS’È L'ASSOCIAZIONE CULTURALE VISIBILIA
Fondata nel 1989 da Luki Massa (1962-2016), associazione separatista
lesbica,
con iniziative organizzate autonomamente o in collaborazione con altre
realtà italiane, prima tra tutte IMMAGINARIA, il Festival Internazionale
del Cinema Delle Donne - Ribelli Lesbiche Eccentriche, ha dato rilievo
alla trasmissione della cultura lesbica con l'intento di costruire e
creare il senso di una comunità lesbica italiana e internazionale.
COSA FA L'ASSOCIAZIONE CULTURALE VISIBILIA
Organizza dal 1993 Immaginaria, il primo festival
internazionale di cinema indipendente a tematica lesbica e femminista in
Italia e presenta film diretti
da donne.

61)
DRY-ART BOLOGNA -
https://www.dry-art.com/
-
totali 1.000 € elargiti a fondo perduto per l’organizzazione della
mostra THE CONSEQUENCES - Reportage sulle famiglie delle vittime di
femminicidio (2020)
COS’È L'ASSOCIAZIONE DRY-ART
Dry-Art è una associazione di Promozione Sociale con sede a Bologna.
Nasce nel 2000 da una costola del gruppo deicalciteatro.
COSA FA L'ASSOCIAZIONE DRY-ART
Dopo
varie produzioni teatrali, l'associazione ha anche gestito il Caffè
Letterario della Mediateca di San Lazzaro di
Savena (Bologna). organizza eventi culturali, musicali e artistici;
lavora con laboratori frontali e seminariali. Si occupa di tematiche
sociali, indagate anche con arti letterarie, musicali e teatrali,
editoria, fotografia. Gestisce
sportelli sociali, laboratori per l’infanzia,
e la
produzione di contenuti multimediali per il portale web della regione
Emilia Romagna.

62)
CISDA –
Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane
Via
dei Transiti 1, Milano - https://www.cisda.it/
-
Totali 1.500 € per l’organizzazione di un convegno internazionale di tre
giorni (28-30 giugno 2019)
COS’È
L'ASSOCIAZIONE CISDA
Dal
1999 le donne del CISDA promuovono progetti di solidarietà a favore
delle donne afghane. Il nucleo iniziale è stato costituito da un gruppo
di “Donne in Nero” che ha invitato le donne afghane di due associazioni
(RAWA e HAWCA) all’Onu dei Popoli di Perugia.
COSA FA L’ASSOCIAZIONE CISDA
L’attività di CISDA si svolge a stretto contatto con i loro partner
afghani, con cui condividono progetti concreti, lettura della realtà
locale e internazionale, con uno scambio continuo di visioni ed
esperienze. Queste le organizzazioni di riferimento:
·
RAWA (Revolutionary
Association of Women of Afghanistan)
·
HAWCA (Humanitarian
Association of Women and Children of Afghanistan)
·
OPAWC (Organization
Promoting Afghan Women Capabilities)
·
SAAJS (Social
Afghan Association of Justice Seekers);
·
AFCECO (Afghan
Child Education and Care Organization).
·
Defence Committee di Malalai Joya
·
HAMBASTAGI (Partito
della Solidarietà)

63)
ACTION AID
https://www.actionaid.it/
-
totali 25.000 € per un Centro Antiviolenza a Marracuene (nella provincia
di Maputo) in Mozambico
- totali 40.000 € per il progetto “Protagonismo delle donne delle Isole
di Saloum (Senegal) in attività agroalimentari per l’indipendenza
economica”
COS'È ACTION AID
ActionAid nasce a Londra nel 1972, quando Cecil Jackson Cole, un inglese
che ha dedicato la propria vita agli altri, fonda una piccola charity
per permettere a ottantotto bambine e bambini in India e Kenya di andare
a scuola. Oggi è una federazione internazionale indipendente, al fianco
di 15 milioni di persone in più di 45 paesi nel mondo. E dal 1989 una
realtà italiana.
COSA FA ACTION AID
Mettiamo al centro le persone e i loro diritti. Vogliamo sconfiggere le
cause e le conseguenze delle diseguaglianze, aiutando persone e comunità
in difficoltà a trovare le giuste soluzioni ai problemi.
Il
Centro Antiviolenza a Marracuene

Il
Mozambico è nella lista dei pochi paesi al mondo firmatari delle
principali convenzioni e protocolli internazionali volti a promuovere i
diritti umani, le donne e l'uguaglianza di genere in generale, avendo
ricevuto nel 2019 il riconoscimento pubblico e l'elogio delle Nazioni
Unite in Mozambico. Nonostante questo quadro giuridico favorevole alla
lotta alla violenza maschile contro le donne in Mozambico, lo scenario
rimane assai critico: nel distretto di Marracuene si registrano in media
da 8 a 10 casi di violenza domestica al giorno. Un centro - nato attorno
ad un ambulatorio di prima assistenza per le donne - in grado di fornire
dignità alle vittime (incluso un pernottamento se necessario) aumenterà
la fiducia in se stesse delle vittime, uscire dal circuito di violenza e
avviare un nuovo percorso di autonomia.

Il
progetto “Protagonismo delle donne delle Isole di Saloum”
Cento
donne saranno protagoniste di questa impresa, nata per promuovere
l’autonomia economica e sociale favorendo lo sviluppo di attività di
acquacoltura, pescicoltura, orticoltura di qualità, - attraverso lo
sviluppo di competenze specifiche e il miglioramento delle dotazioni di
attrezzature.
In
Senegal il lavoro agricolo è svolto per il 70% da donne, che assicurano
oltre l’80% della produzione alimentare, si occupano di coltivare il
campo familiare oppure piccoli campi individuali o perimetri orticoli
collettivi e di trasformare i prodotti agricoli. Il ruolo fondamentale
delle donne è messo però a dura prova: poiché l’agricoltura senegalese è
poco modernizzata e non sono diffuse attrezzature meccaniche avanzate,
le donne affrontano tutte le attività produttive con la sola forza
fisica, oltre a occuparsi della cura della famiglia. Il regime fondiario
del paese, la cui riforma è attesa da anni, e una tradizione culturale
che vede le terre in “uso” alle donne su concessione del capofamiglia,
aggravano le difficoltà delle donne ad assicurare il benessere
familiare. Molte di loro sono rimaste sole, senza marito, figli,
fratelli, emigrati in altri Paesi dell’Africa o fuori dal continente, e
per questo sono l’anima dei villaggi. Migliorando la loro condizione, si
creano i presupposti per un futuro migliore di tutta la comunità.
Il
progetto, della durata di un anno, prevede nella AZIONE 1 la
preparazione di formatrici - su imprenditoria, management e accesso al
mercato – che avrà una durata di tre giorni di full immersion e
coinvolgerà 20 donne di tutte le comunità di intervento; la formazione
di rafforzamento delle competenze in apicoltura per 20 donne con 3
giorni di full immersion specifica; la formazione teorico pratica e la
creazione di micro-orti comunitari gestiti da donne e da associazioni di
donne: 20 donne parteciperanno per tre giorni; il rafforzamento delle
competenze in acquacoltura e pescicoltura e accompagnamento alle
attività di creazione di un allevamento di pesci o di frutti di mare in
mare aperto. Oltre al trasferimento di competenze specifiche 15 donne di
4 comunità e le loro associazioni saranno accompagnate durante l’anno di
progetto nella realizzazione delle loro attività. Sarà una formazione in
itinere molto pratica che punta a migliorare le competenze delle donne
in attività che conoscono da sempre senza aver ricevuto formazioni
specifiche. Le formazioni saranno condotte tutte con focus di genere: è
infatti fondamentale rafforzare l’autostima delle partecipanti, farle
riflettore sul ruolo che hanno all’interno delle loro comunità e
sull’importanza della loro indipendenza e della loro leadership.
La
AZIONE 2 sarà la fornitura di attrezzature per condurre le attività
agroalimentari: per l'essiccazione, rastrelliere, essiccatori, piccole
attrezzature, zanzariere, tavoli, bilance, e attrezzature sanitarie anti
Covid, (beneficeranno 8 gruppi di donne di 8 comunità). Acquisto di
celle frigorifere o congelatori a energia solare per la conservazione di
pesce, prodotti alimentari e la fornitura di acqua fresca (beneficeranno
8 gruppi di donne in 8 comunità isolane e saranno gestiti a livello
comunitario). Fornitura di scatole, reti e piccole attrezzature da
lavoro per 15 donne di 4 comunità. Acquisto di piante di mangrovia in un
vivaio e piantumazione in aree minacciate dalla scarsità di acqua e dal
degrado del terreno (beneficeranno 20 donne di 4 comunità).
Le beneficiarie e i beneficiari in via indiretta saranno duemila
ottocento persone delle comunità.

64)
ROSANNA
OVIDI – Orvieto
-
totale 50.000 € a titolo di prestito infruttifero rimborsabile in
quattordici anni a partire dall’1 febbraio 2022 (168 rate a cadenza
mensile dell’importo di euro 297,62 ciascuna) per il Progetto Galline e
Dintorni.
CHI È E
COSA FA ROSANNA OVIDI
Archeologa e operatrice del Centro Antiviolenza L’Albero di Antonia di
Orvieto, Rosanna Ovidi ha assistito con scandalo e dolore alla vendita
di una grande proprietà fondiaria sull’Altopiano dell’Alfina, - comprata
grazie a finanziamenti europei e con le linee guida del “Progetto
Nocciola Ferrero Hazelnut Company”, - e all’occupazione di ettari e
ettari con impianti di nocciole. Una monocultura impressionante che ha
cambiato l’aspetto del territorio e che ha sollecitato chi vive nella
zona a formare il Comitato Quattro Strade (vedete in Facebook).
Con Rosanna Maurich, erborista contadina produttrice di formaggio, hanno
deciso di acquistare una porzione di terra da destinare a una nuova
avventura e a supporto delle numerose donne che vivono e producono nella
zona: un’azione forte contro le politiche agricole speculative che
stanno occupando anche la regione Umbria. Con esso si intende tutelare
la
terra e riacquistare la sua funzionalità ecologica, “unica azione su cui
conviene investire per la nostra vita e libertà”. Nel Progetto Galline e
Dintorni le due donne intendono muoversi su quattro direttrici. Quattro
Zone.
La
Zona Fucsia - occupiamo prevede l’acquisto del terreno.
Nella
Zona Rossa Galline per sempre, - che sarà arricchita di alberi da
frutto, in particolare mele e ciliegi adatti al luogo, ma anche mandorli
e peri, mele cotogne, melograni, nocciole, nespoli e fichi, entro i
recinti delle galline e lungo il margine perimetrale del gallinaio, sia
per frangere il vento invernale sia per limitare la polvere estiva
della strada bianca, cespugli di lamponi, uva spina e more coltivate, -
intendono
֍
dar vita nella porzione di terra acquistata a un allevamento di galline
brade, realizzando un recinto di pali di legno e rete interrata, casette
di legno con pallet, legno, balle di paglia e materiale riciclato
֍
acquistare galline e /o pulcini dalle aziende del territorio
possibilmente aderenti alla rete Comunità Rurale Diffusa.
֍
alimentare le galline con pane recuperato dai negozi locali, una parte
delle uova prodotte e i mangimi realizzati nella zona Cerere
֍
fare vendita diretta delle uova in fattoria e di carne di pollo su
richiesta se possibile nei mercati della Comunità rurale diffusa.
Nella
Zona Cerere - fare e disfare, mangiare e bere tutte, - procederanno alla
piantumazione di cereali e leguminose, erba medica e trifoglio, da
utilizzare sia come ingrediente per la dieta delle galline sia come
materia prima di scambio per il lavoro della terra, la piantumazione e
la raccolta dei semi per la realizzazione dei mangimi e della paglia.
Infine la Zona Nasa – profumare sarà occupata da piante officinali e
aromatiche che possano soddisfare anche le voglie delle api delle vicine
produttrici di miele e delle api selvatiche che in questa località,
detta Lapone, stanno scarseggiando da tempo. La zona Nasa ospiterà anche
una serra (da farsi nel tempo man mano che le finanze si riattiveranno)
dove riprodurre piantine da travasare in pieno campo per ripopolare la
biodiversità del luogo; prevediamo piante di lavanda, calendula, aneto,
rosmarino, girasole, rose, salvie varie, ecc. Ipotizziamo nel tempo di
creare al margine del bosco che delimita l’area a nord, uno spazio di
contenitori per la raccolta di acqua piovana.

65)
ASSOCIAZIONE PROMISE - MILANO
https://promisefor.org/about/
-
totali 4.000 € elargiti a fondo perduto per il progetto Spazio Alda
Merini Digital Experience
COS’È
L’ASSOCIAZIONE PROMISE
"Nata
con l’obiettivo di creare uno spazio in cui ciascuna donna possa portare
il proprio contributo, Promise dà spazio al desiderio di riscatto e
realizzazione delle donne, mettendole centro della società e realizzando
un effetto esponenziale di reciproco sostegno. Siamo un team
interculturale e interdisciplinare unito dalla voglia di fare rumore per
una società più inclusiva e colorata."
COSA FA L’ASSOCIAZIONE PROMISE
"Realizziamo
progetti finalizzati all’empowerment di donne in condizione di
svantaggio, e esperienze di alto impatto sociali destinati a tutta la
collettività".

LO SPAZIO ALDA MERINI
https://www.spazioaldamerini.com/
L’ex
tabaccheria di via Magolfa 30 a Milano (il preferito di Alda per
comprare le sigarette) – dove nasce lo Spazio – è diventata la nuova
dimora dei mobili che arredavano la camera di Alda in Ripa di Porta
Ticinese.
66)
EDDA BILLI
-
vitalizio di 600 € al mese, nella rubrica separata La Vita delle Donne,
anche per sostegno ma soprattutto per gratitudine e stima (da agosto
2021)
CHI
È E COSA
FA EDDA BILLI
Edda
Billi, nata a Follonica nel 1933, ha dedicato tutta la propria esistenza
alla libertà femminile e alle battaglie contro le discriminazioni nei
confronti di gay e lesbiche.
Femminista che ama le donne, come lei stessa si definisce, è stata tra
le fondatrici del leggendario Collettivo Pompeo Magno di Roma, e oggi è
presidente onoraria dell’Associazione
Federativa Femminista Internazionale (AFFI) che insieme al Centro
Femminista Separatista
(C.F.S.) ha promosso – e realizzato nel 1992 - il
progetto della Casa Internazionale delle Donne di Roma. Il movimento
femminista romano aveva occupato già nel 1987 (dopo lo sfratto da
Palazzo Nardini di via del Governo Vecchio, dove aveva sede la Casa
delle Donne) la parte seicentesca del complesso di via della Lungara 19,
a Trastevere. Dopo una lunga e non facile trattativa con il Comune di
Roma, nel 1992 e grazie al sostegno del Coordinamento donne elette del
Comune di Roma, il
progetto Casa internazionale delle donne è stato elencato
tra le opere di Roma
Capitale e approvato. Un luogo unico, conosciuto
apprezzato e sostenuto dalle donne di tutto il mondo. In ognuna di
queste battaglie e in ognuno di
questi progetti Edda è stata l’anima, l’ispiratrice, la
fonte di forza e energia per tante, tantissime. Oggi l’AFFI comprende
numerose associazioni tra cui Telefono Rosa, Il Paese delle Donne,
Centro Alma Sabatini, Centro di
Cultura delle Donne Hannah Arendt, Rete Rosa, W.I.L.P.F
(Women
International League for Peace and Freedom, Power and
Gender, Eulalia…
E poi, Edda è poeta. La sua ultima raccolta di poesie ha
per titolo Donnità (Iacobelli Editore 2018).
Nel giugno del 2021 ha cominciato a avere seri problemi di salute, -
derivanti anche da una frattura sotto il ginocchio che le impedisce di
camminare, - che rendono necessario offrirle assistenza e aiuto. Anche
economico. Perciò con grande stima e antico affetto le compagne e amiche
del Trust nel Nome della Donna hanno deliberato – all’interno della
rubrica separata La Vita delle Donne, e a partire da agosto 2021 – di
destinarle l’elargizione di un vitalizio pari a seicento euro mensili.

67)
ASSOCIAZIONE PARCO PIAZZA D’ARMI-LE GIARDINIERE
Via Marino 7, MILANO
https://www.legiardinieremilano.it/
- totali 2.000 € per il progetto "Didone e le altre"
COS’È E
COSA FA L’ASSOCIAZIONE LE GIARDINIERE
Dieci donne che hanno voluto ispirarsi – nel chiamarsi Le
Giardiniere - a
quelle loro progenitrici, tra cui Bianca Milesi, Matilde
Viscontini, Teresa Confalonieri, Cristina Belgioioso, che a Milano e a
Napoli si spesero per la causa risorgimentale. Come loro, senza enfasi
ma con altrettanta passione, “lavoriamo per la nostra città, come loro
anche noi scommettiamo su Milano e la sua capacità e possibilità di
cambiare. Abbiamo sviluppato il tema della salute in stretta connessione
alla gestione dei beni comuni (aria, acqua, suolo, cibo) e il tema di
Expo ci ha sollecitate a ipotizzare un progetto che integrasse cibo, sua
modalità di produzione, riduzione della filiera alimentare, stop al
consumo di suolo.”
Dalla sua costituzione – e l’hanno scritto perfino nello
Statuto - le
Giardiniere si impegnano per trasformare la ex Piazza
d'Armi (circa 42 ettari) in un luogo accogliente e vivibile per tutta la
città.
La Piazza d’Armi
Le prime notizie di un insediamento agricolo nell’area di
cui Le Giardiniere si occupano risalgono al 1346, c’era situata la
Cascina Moretta, circondata da campi coltivati. La vocazione agricola fu
modificata agli inizi del '900 quando sul terreno venne costruito il
primo aerodromo di Milano dedicato a Remo La Valle, comandante di
dirigibili, e costruite le officine Leonardo da Vinci, fondate da Enrico
Forlanini. Alla fine degli anni '20, la Piazza d'Armi, originariamente
situata nella zona della Fiera Campionaria, venne trasferita a Baggio;
la caserma e l'Ospedale Militare vennero realizzati agli inizi degli
anni '30. La caserma Santa Barbara di Piazzale Perrucchetti e la Piazza
d'Armi rappresentano oggi uno dei più vasti complessi militari esistenti
in Italia, all'interno di una città.
Fino agli anni '80 la Piazza d'Armi, costituita da circa
40 ettari di suolo, veniva utilizzata per l’addestramento dei reparti e
per la scuola guida di mezzi cingolati. Molti residenti della zona
ricordano ancora sia i carri armati che scivolavano sulle montagnole di
terra, sia i giovani di leva appostati dietro i sacchi di sabbia. Ma
ricordano anche le greggi di pecore che vi pascolarono per molto tempo,
in una strana osmosi con la destinazione militare del complesso. Ora
questa vasta area, abbandonata da mezzi, uomini e animali, è ritornata
sotto il dominio della Natura. Nel corso degli anni vi si sono
riambientati pioppi, salici, robinie, fino a costituire quella sorta di
'terzo paesaggio' che Gilles Clément, paesaggista francese, ha definito
come “il terreno di rifugio della diversità, respinta dagli spazi
dominati dall'uomo”. Chi entra oggi in questo luogo, un tempo estrema
periferia, resta colpito dalla inusitata vicinanza del contesto urbano a
quello naturale: un accostamento che, per estensione e tipologia, è
probabilmente unico in Europa. L’area
dell’ex Piazza d’Armi rappresenta l’ideale continuazione spaziale di un
"corridoio verde" che apre l’accesso
della campagna alla città e
viceversa. Si restaurerebbe così l’antica vocazione agricola, sospesa
per circa un secolo, riconnettendosi a un
pezzo importante della memoria
storica e culturale di Milano.
Questa
dimensione di continuità tra la campagna e la città è ormai segnalata
dall’urbanistica più avanzata come la nuova cornice per ridurre – dove è
ancora possibile - lo squilibrio tra insediamento urbano e mondo
agricolo.
Il
progetto Didone e le altre, dedicato a Ida Faré
"Traendo
ispirazione dalla mitica figura di Didone, fondatrice della città di
Cartagine, Le Giardiniere hanno voluto portare a conoscenza della
cittadinanza le opere e il pensiero di donne o gruppi di
donne "fondatrici di città", che cioè si sono
distinte nell'ambito della progettazione urbanistica sostenibile,
dell'architettura del paesaggio urbano e della cura della città in
un'ottica di rispetto dell'ambiente e della Natura.
Questo processo di conoscenza desideriamo sia
sviluppato non in un contesto accademico o di studio, bensì nel luogo
che queste scienziate e questi gruppi/reti di donne hanno tenuto
primariamente in conto nella loro attività e nel loro pensiero, vale a
dire la Natura.
Il
progetto prevede quindi l'apposizione, lungo un percorso di circa 1 Km
all’interno del Parco della Piazza d’Armi, ad alcuni alberi del bosco
della Piazza d'Armi di targhe che riporteranno il nome e la qualifica
della scienziata o del gruppo e, attraverso il codice QR, notizie
riguardanti biografia, storia, opere, attività."

68)
NOVE ONLUS
Vie dei Ramni 24
– Roma -
https://www.noveonlus.org/
- totale 100.000 € elargiti a fondo perduto per sostenere
le attività dell’Associazione nell’emergenza Afghanistan.
COS’È
L’ASSOCIAZIONE NOVE ONLUS
Nel 2012, dopo anni di esperienza in cooperazione
internazionale allo sviluppo, tre donne si sono chieste: “Come possiamo
essere più efficaci, dare di più?” Per rispondere con i fatti a queste
domande, hanno fondato Nove Onlus.
Nove è
il numero simbolo dell’amore universale, che si traduce in
responsabilità sociale e desiderio di fare il bene dell’umanità. È la
realizzazione di un percorso evolutivo, i mesi di gravidanza che
preludono a una nuova nascita. Coincide con l’intento di concepire
progetti di valore e di portarli a compimento.
COSA FA
L’ASSOCIAZIONE NOVE ONLUS
Nove si
occupa di sviluppo socioeconomico, sostenibile e generativo, realizzando
progetti di formazione professionale, avvio al lavoro, supporto alla
micro-imprenditoria e all’educazione di base. Si impegna anche a
fronteggiare situazioni di emergenza umanitaria. Lavora soprattutto con
donne, bambini e persone disabili.
Promuove la creazione di una rete solidale senza confini che
persegue il rispetto della dignità umana e della giustizia sociale.
Grazie ai suoi sostenitori e alle sue sostenitrici è cresciuta e si è
consolidata in termini di staff e di struttura, riuscendo così a
moltiplicare il numero dei progetti e delle persone che ne usufruiscono.
Ha sviluppato progetti in Siria, in Etiopia, in Grecia, in Italia, in
Afghanistan. A Kabul, per esempio, ha creato il Pink Shuttle – Bano Bus:
l’unico servizio di trasporto tutto al femminile.

69)
Offerto airbus 320
per due voli per portare in salvo le attiviste afgane
-
totale 120.000 € elargiti a fondo perduto per due voli aerei che hanno
portato in salvo da Madinat al-Kuwait
a Roma duecentosessantadue donne afgane, figli e figlie, e uomini.
Una storia incredibile per il poco
tempo a disposizione incominciata il 18 agosto: il primo volo è partito
il 20 e il secondo il 22 agosto in collaborazione con la 9onlus. Gli
uomini saliti a bordo, per la prima volta nella storia, entravano solo
perché la loro donna era scelta. Questo evento a conferito alcune
onorificenze a Giovanna Foglia in particolare la CONFINDUSTRIA di Bari
ha organizzato un evento musicale nella fabbrica della Magna per
raccogliere fondi poi devoluti alla 9onlus. Le è stata consegnata una
targa al merito sociale.
https://www.corrieredimalta.com/rubriche/personaggi-e-storie/lincredibile-storia-di-giovanna-foglia-la-femminista-che-ha-tratto-in-salvo-262-donne-e-bambini-afghani/.


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